Milano, 4 agosto 2018 - L'ascensore? Ko. Le scale? Una latrina o una pattumiera, «a seconda della rampa». L’illuminazione? «Non pervenuta». E ogni gradino pare un cimitero di bottiglie. Unico miglioramento: «Sono sparite le erbacce che fino a pochi giorni fa bloccavano la visuale all’ingresso», sottolineano gli abitanti. Siamo in via Negrotto, zona Villapizzone, alla periferia nord ovest della città, a cospetto del ponte pedonale. In teoria dovrebbe essere una comodità, un servizio per fare la spola a piedi da una parte all’altra del quartiere tagliato in due dalla ferrovia. Nei fatti «è una terra di nessuno. Anzi, di vandali e balordi», tuonano gli abitanti, che chiedono soluzioni. «Siamo un gruppo di cittadini di Villapizzone – scrivono in una lettera inviata al Comune – e vogliamo informare sullo stato di incuria e abbandono del ponte pedonale di via Negrotto: arbusti impediscono il passaggio (ora sono stati tagliati, ndr), sporcizia e immondizia sono sempre sugli scalini, insieme a vetri di bottiglie dappertutto. Nel giro di pochi anni, il ponte è diventato inagibile anche di giorno, mentre di notte era già insicuro per la mancanza di illuminazione. La presenza nelle vicinanze di insediamenti abitativi forse non monitorati complica la situazione». Il risultato è che «la trentina di famiglie che abitano oltre il ponte sono obbligate a fare un giro lunghissimo per raggiungere altre zone della città e i servizi, mentre quelle che abitano dall’altro lato, in piazza Castelli e dintorni, non possono utilizzare il ponte per raggiungere la stazione del passante o semplicemente per passeggiare. Chiediamo un intervento».
Basta una passeggiata per rendersi conto della situazione. Anche nel pieno pomeriggio non ci sono famiglie, anziani o mamme con bambini che attraversano da una parte all’altra. Solo qualcuno seduto sui gradini, con una bottiglia di birra di fianco. Mentre attorno “fioriscono” discariche. «Quel ponte è impraticabile – lamenta Elena Ambroso, mamma –. Per spostarmi dall’altro lato o per raggiungere un’altra zona uso solo l’auto». Dito puntato pure contro i bivacchi di rom. «A volte troviamo giacigli improvvisati e montagne di rifiuti tutt’attorno. Alcuni di noi non passano di lì anche per il timore di ricevere richieste moleste di elemosina», aggiunge un altro abitante. Simone Zambelli, presidente del Municipio 8, prende a cuore la questione: «Conto di effettuare un sopralluogo lunedì – fa sapere al Giorno –, poi segnalerò la situazione a chi di dovere».