FRANCESCO PELLEGATTA
Cronaca

Porta Garibaldi, quel tornello rotto da anni senza un vero proprietario

Dovrebbe servire ai disabili ma in realtà permette l’accesso a tutti Atm, Trenord, Rfi: quando la responsabilità si perde nel ginepraio

Tornello rotto a Porta Garibaldi

Tornello rotto a Porta Garibaldi

Milano, 5 gennaio 2020 -  I treni a Trenord. Le stazioni ferroviarie a Rete Ferroviaria Italiana. E i tornelli? Bella domanda: un po’ a uno e un po’ all’altro (compresa Atm); almeno stando ai gestori del trasporto pubblico milanese. È quanto emerge in merito al “tornello abbandonato“ nella stazione di Porta Garibaldi. Tornello che normalmente dovrebbe essere destinato ai disabili ma da un paio d’anni almeno risulta invece aperto e utilizzabile da tutti i viaggiatori per superare la barriera tra metropolitana e passante ferroviario sotterraneo.+

In quel punto , come in altri della struttura, esistono delle telecamere ma non una postazione con il personale di controllo. A questo proposito Atm - da noi interpellata - ha tenuto a sottolineare che, per quanto riguarda la stazione di Porta Garibaldi, la sua competenza diretta si limita ai tornelli di accesso alla metropolitana - per intenderci quelli nelle vicinanze dei negozi - e a quattro tornelli dotati di sbarra nel punto “incriminato“ tra metropolitana e passante. Questi sono direttamente controllati dall’addetto che si trova all’ingresso, ma solo grazie alle telecamere.

Ricapitoliamo: su una decina di tornelli sistemati nello stesso luogo, quattro sono di competenza Atm - tra l’altro due nella linea di destra e due nella linea di sinistra - mentre sembra che i restanti siano affare di Trenord. Anche se l’azienda non ha confermato, rimandando la questione a Rete Ferroviaria Italiana, che a sua volta ha spiegato di non occuparsi di tornelli ma dell’area nei pressi del binario. Se siete confusi è comprensibile. E in effetti si comincia anche a intuire perché il tornello destinato ai disabili risulta rotto ormai da un paio d’anni.

Una vicenda dai contorni quantomeno bizzarri che però rende l’idea delle difficoltà che possono insorgere nel momento in cui le aziende sono chiamate a intervenire su un problema. A questo punto, l’unica speranza è che si risolva in fretta la questione, visto che nel futuro di Porta Garibaldi c’è un ulteriore passo in avanti: l’Alta Velocità, che dovrebbe servire a sgravare la Stazione Centrale dal gran numero di convogli già presenti oggi. Qualche centinaio ogni giorno, da smistare dietro a piazza Duca d’Aosta. Una svolta che renderebbe sempre più decisivo il ruolo di Porta Garibaldi nella rete dei trasporti lombardi e non solo.