Milano – Il completamento dei lavori di costruzione della Metropolitana 4 e l’inaugurazione delle corse lungo l’intera tratta della nuova linea sotterranea faranno partire il conto alla rovescia per uno storico addio in quel di Milano: l’addio alla stazione ferroviaria di Porta Genova. Il sindaco Giuseppe Sala ha ribadito a più riprese che la Metro 4 sarà ultimata per la fine di settembre: tra quattro mesi e mezzo. Ed è proprio allora che partirà il conto alla rovescia per il congedo da uno scalo ferroviario inaugurato nel 1870.
Giorno dopo giorno "Porta Genova Fs" smetterà, infatti, di essere la banchina di arrivo e di partenza dei treni regionali griffati Trenord. Una data esatta per la cessazione del servizio non c’è ancora, ma il destino di questa stazione sembra segnato: sarà di fatto sostituita dalla stazione di San Cristoforo. A dirla tutta il completamento della M4 è solo l’ultimo pezzo che ancora mancava per completare il puzzle dell’addio. All’orizzonte c’è, infatti, un riassetto generale dei collegamenti su ferro tra la cintura sud di Milano e le aree del vigevanese, dell’abbiatense e del pavese.
Nel dettaglio, la stazione di Porta Genova è stata fin dall’inizio legata alla linea Milano-Mortara. La prima ragione del futuro avvicendamento con la stazione di San Cristoforo, allora, si chiama "binario unico", un limite strutturale della rete che a oggi caratterizza la tratta che va da Albairate al capoluogo lombardo. Fare approdare la Milano-Mortara alla stazione di San Cristoforo significherebbe innanzitutto riuscire ad aggirare il problema del binario unico perché il percorso dei treni si snoderebbe su tratte esistenti dove ci sono, a seconda dei punti, almeno due binari.
Ma non solo: significa garantire ai pendolari un collegamento con quella Metropolitana 4 che ha proprio nello scalo di San Cristoforo il suo capolinea ovest e, ancora, con l’aeroporto di Linate che, invece, è il capolinea est della stessa M4. Ma non è finita. Per il tramite di San Cristoforo, i pendolari della Milano-Mortara potranno anche proseguire lungo quel passante ferroviario che da qualche tempo a questa parte ha una nuova fermata, quella in viale Tibaldi, ad un passo dall’Università Bocconi e dalla Nuova Accademia di Belle Arti. Proprio il completamento e l’entrata in servizio della fermata di Tibaldi rappresentavano – insieme alla realizzazione della M4 – l’altra condizione sine qua non per iniziare a programmare la dismissione di Porta Genova Fs. Un’altra fermata relativamente recente del passante ferroviario è quella di Romolo, sempre nella cintura sud-ovest di Milano, dove sorge un altro ateneo: la IULM.
C’è infine un altro punto alla base del congedo dalla stazione di Porta Genova e stavolta si tratta della stazione di Rogoredo che, sempre grazie al passante, insieme a quella di San Cristoforo Fs costituisce un tratto naturale di una circle line periferia, il tratto meridionale perlomeno. Ma dire "Rogoredo Fs" significa, di nuovo, dire non solo "Metropolitana 3" ma anche e soprattutto "Alta velocità ferroviaria" e, infine, "collegamento con lo scalo di Porta Romana" destinato a un rilancio grazie alle Olimpiadi Invernali del 2026, quelle di Milano e Cortina, e al progetto di quel Villaggio Olimpico, in cantiere proprio allo scalo romana, che, a evento finito si trasformerà in uno studentato.
Come anticipato, all’orizzonte c’è, quindi, un vero e proprio riasseto generale del trasporto ferroviario tra Milano Sud, l’abbiatense, il vigevanese e il pavese. E benché non sia stata ancora comunicata una data per la dismissione della stazione di Porta Genova, questa già oggi è un collo di bottiglia e risente del fatto che la città e la rete di trasporto si sono ormai estese: nei decenni addietro Porta Genova era il primo approdo ferroviario in città se si proveniva dal sud-ovest, ora, a maggior ragione con l’inaugurazione dell’ultima tratta della Metropolitana 4, non è e non sarà più così. Nei progetti di Trenord il passaggio alla stazione di San Cristoforo e la valorizzazione della rete appena menzionata porterà ad un significativo miglioramento del servizio e delle sue frequenze.