ANNA GIORGI
Cronaca

Porta Venezia District: "Il design non ha confini. I serpenti sui Bastioni?. Il dinamismo milanese"

L’immagine simbolo del Fuorisalone è stata studiata da “Toiletpaper“. Lo studio è stato fondato dai creativi Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Headquarter sarà il Meet che porta in mostra "Realia" Sabrina Rattè.

L’immagine simbolo del Fuorisalone è stata studiata da “Toiletpaper“. Lo studio è stato fondato dai creativi Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Headquarter sarà il Meet che porta in mostra "Realia" Sabrina Rattè.

L’immagine simbolo del Fuorisalone è stata studiata da “Toiletpaper“. Lo studio è stato fondato dai creativi Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Headquarter sarà il Meet che porta in mostra "Realia" Sabrina Rattè.

Il design e, più in generale, la creatività, hanno dei confini? Questo è il terreno esplorato dal distretto di Porta Venezia che ha lanciato la sua terza edizione del Fuorisalone con un titolo che già orienta la risposta, o almeno il metodo. "No Boundaries Design. To Create, one must first question everything". Ispirato all’eredità visionaria di Eileen Gray, pioniera del modernismo e figura irregolare nel panorama del design e dell’architettura, il concept propone nuove possibilità espressive. Porta Venezia Design District diventa così laboratorio di idee: creare significa, innanzitutto, mettere in discussione. L’immagine simbolo è stata realizzata dal visionario studio creativo Toiletpaper, fondato da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari: il loro intervento artistico reinterpreterà gli spazi urbani a partire dai Bastioni di Porta Venezia.

I serpenti di Toiletpaper rappresentano il racconto di una realtà milanese veloce e dinamica. Il Meet Digital Culture Center primo Centro Internazionale per l’Arte e la Cultura digitale fondato da Maria Grazia Mattei, sarà anche quest’anno, l’headquarter e metterà in mostra "Realia" di Sabrina Ratté, visual artist québécoise che offre un’esperienza sensoriale e concettuale in cui tecnologia e biologia si fondono per ridefinire il nostro rapporto con l’ambiente. "Il design non può più essere confinato a una funzione, a un materiale, a una tipologia: è un linguaggio fluido, un processo speculativo che abbraccia l’incertezza: la progettazione si fa liquida, permeabile, dialogica. No Boundaries Design è un invito a riscoprire il potere rivoluzionario del dubbio e a ripensare il perimetro stesso della creatività", spiega a Carlo Barbarossa co - founder e creative director del Porta Venezia Design District, che prosegue: "Superare i confini significa interrogarsi sulla materia e sulla sua capacità di mutare, sulle geografie del pensiero che plasmano gli spazi, sulle barriere invisibili – culturali, sociali, politiche – che il design può e deve infrangere. Il vero atto creativo non è costruire, ma osare pensare ciò che ancora non esiste".