LAURA LANA
Cronaca

Porte aperte alla Città della Salute: "Realtà unica, qui si crea il futuro"

Il presidente della Regione Attilio Fontana al sopralluogo del primo cantiere aperto sulle ex Falck un anno fa

Il presidente della Regione Attilio Fontana al sopralluogo del primo cantiere aperto sulle ex Falck un anno fa

Il presidente della Regione Attilio Fontana al sopralluogo del primo cantiere aperto sulle ex Falck un anno fa

A sinistra le cattedrali ex industriali, memoria della Sesto che fu. Davanti l’area Vulcano e dietro l’enorme cratere, dove stanno per nascere l’Unione Zero. Ancora più avanti, oltre le gru, si può scorgere il campanile della basilica di Santo Stefano.

È una Sesto dai confini nuovi quella che si vede dal centro del cantiere della Città della Salute e della Ricerca, il primo aperto sulle ex Falck un anno fa, dove ieri mattina è stato organizzato un primo sopralluogo per la stampa.

"È stata un’impresa complessa che ha avuto anche ritardi e tanti incidenti di percorso - ha ammesso Marco Ambrosini, presidente di Aria Spa, la società che gestisce il project financing -. Oggi però abbiamo prospettive solide e un orizzonte temporale. Ovviamente dovremo passare dalla revisione del piano economico finanziario, perché è stato fatto anni fa e oggi i costi sono lievitati".

Quasi 500 milioni di euro furono stanziati da Regione, Stato e in minima parte da capitali privati. "Abbiamo ipotizzato in modo ottimista di completare le strutture entro marzo 2026, fare il collaudo ad agosto 2027 e poi avviare la fase di trasloco". Così, il maxipolo che riunirà Istituto dei Tumori e Neurologico Besta sarà in funzione 12 anni dopo le previsioni e 16 anni dopo il primo protocollo d’intesa firmato dall’allora Governatore Roberto Formigoni con l’ex sindaco Giorgio Oldrini.

"Questo è il più grande intervento di rigenerazione urbana a livello europeo. Qui si sta creando la città del futuro e qualcosa di mai tentato prima - ha sottolineato il presidente della Regione Attilio Fontana -. Qui sta nascendo una sede innovativa dal punto di vista tecnologico e non solo per due ospedali pubblici tra i più importanti in Italia e in tutto il continente". Avanguardia, eccellenza, innovazione le parole d’ordine di un complesso che planerà su oltre 200mila metri quadri, candidati a diventare un centro internazionale per la ricerca e la sanità. Quasi 700 posti letto, 119 ambulatori, 42 laboratori, 19 sale operatorie e 10 di interventistica: alla Città della Ricerca e della Salute lavoreranno 5mila addetti e saranno erogate 1,5 milioni prestazioni ambulatoriali all’anno con 24mila ricoveri.

"Non si può essere compiutamente Città della Salute e della Ricerca, però, solo perché ci sono due valorosi istituti monospecialistici - ha rimarcato Gustavo Galmozzi, presidente della Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori -. Questi ospedali hanno bisogno di un corredo di specialità che oggi non abbiamo. Serve costruire una rete sanitaria che sia di supporto a tutto il territorio. Sarebbe un progetto innovativo e grandioso, che potrebbe vedere insieme anche l’Università Statale che chiede di farne parte".

Le sinergie che si potranno stringere tra i due ospedali e le altre aziende sanitarie consentiranno di rafforzare i servizi per la presa in carico dei pazienti. "Il progetto si tradurrà nel potenziamento di prestazioni diagnostiche, ambulatoriali, chirurgiche e di ricovero e nel miglioramento dell’esperienza di cura - ha concluso Marta Marsilio, presidente della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta -. Sul fronte della ricerca, il nuovo polo permetterà di accentrare in un’unica sede i nostri laboratori. Importanti saranno anche le possibilità di potenziamento delle attività di formazione dei futuri medici. Qui avremo finalmente una nuova casa che ci consentirà di consolidare la nostra leadership nel campo delle neuroscienze, confermandoci come punto di riferimento per il sistema sanitario nazionale e come polo sempre più rilevante a livello internazionale".