guglielmetti POLEDI
Cronaca

Caso Taylor Swift, posti per i disabili ai concerti: "Almeno 600 a San Siro, serve una class action"

Gli appelli dopo la petizione di Silvia, esclusa dallo show della cantautrice statunitense. D’Alessandro: "Regole rispettate, tema che torna a ogni evento sold-out". Urge un incontro tra le associazioni di categoria e le persone fragili

Taylor Swift

Taylor Swift

Milano –  «Regole e numeri chiari per garantire ai disabili pari opportunità nel prendere parte alla vita culturale come prevedono le convenzioni universali". Lo chiedono con forza i firmatari (diventati più di 33.700) della petizione lanciata da Silvia Stoyanova in vista dei concerti di Taylor Swift a San Siro del 13 e 14 luglio 2024. Silvia chiede una seconda postazione per le persone con disabilità rimaste escluse dall’unica tappa italiana della cantautrice statunitense. Al suo fianco è scesa l’avvocato Alessia Maiese del Foro di Roma che si è messa a disposizione pro bono e ha inviato una diffida agli organizzatori: in base all’esaustività delle risposte si deciderà come procedere. Altri avvocati si sono fatti avanti per studiare la questione, perché "in materia di diritti per disabili ci sono convenzioni internazionali che prevedono tutele ben precise e riferimenti legislativi a cui facciamo richiamo, ma spesso sono disattesi", sottolinea Maiese. "Ho letto la causa di Silvia sui social e mi ha colpito al cuore, sia per una questione personale che per amore di giustizia – spiega il legale –. Non abbiamo ricevuto ancora risposte dagli organizzatori, ma le dichiarazioni lette sui giornali ci lasciano perplessi. Noi chiediamo prima di tutto trasparenza".

Primo punto : il numero di posti per disabili. Dalla “D’Alessandro e Galli“, la società che organizza lo show, spiegano che sono 100 a serata più gli accompagnatori. "Noi applichiamo le regole – commenta Mimmo D’Alessandro –. Purtroppo è un problema che si ripresenta ad ogni concerto che va sold-out anche se non ha sempre questo clamore mediatico. C’è una commissione di vigilanza che stabilisce dove inserire l’area dedicata ai disabili e come. Ed è un organo composto da Prefettura e Asl. Per inserire anche solo una persona in più dovremmo togliere il posto a un’altra. Detto questo, è un tema che ci sta a cuore e che dovrebbe essere affrontato anche dalle associazioni di categoria". Silvia chiede di prevedere una seconda area per i disabili a San Siro, come è stato ottenuto a Verona dopo la vittoria in tribunale. "Abbiamo ricevuto talmente tante domande che non basterebbe a risolvere il problema", ribadisce D’Alessandro.

L’avvocato Maiese ricorda il decreto ministeriale dell’89, che prende come parametro di riferimento la legge 118/71: "Nelle sale destinate a riunione, spettacolo o ristorazione, devono essere previsti per i disabili due posti riservati ogni 400 o frazione di 400". "Se sono 60mila i posti a San Siro perché si lascia libera la ’fetta’ dietro il palco, i posti dovrebbero essere 300 a sera, e quindi per Taylor Swift almeno 600", fanno i conti. Silvia aveva comprato anche il biglietto nella Vip Area, per 300 euro, senza barriere. "Ma lì non è possibile per la sua incolumità e quella degli altri in caso d’emergenza", spiega D’Alessandro a Il Giorno , dicendo che risponderà a Silvia: "Abbiamo risposto a tutti, non ci nascondiamo. E anche chi fa le regole dovrebbe intervenire sul tema. Deve essere un dibattito costruttivo".

Secondo punto: "Anche il sistema di prenotazione dei biglietti per i disabili non è chiaro, va indicata come per tutti la possibilità di prenotare a partire da una certa data e ora, per avere una graduatoria cristallina", ricorda Maiese. Infine la richiesta: "Nel 2023 qualcosa si sta muovendo, abbiamo il precedente dell’Arena di Verona che ha riconosciuto il diritto del disabile di assistere al pari di ogni altro, in un posto adeguato. E si è riusciti a realizzare una pedana in un edificio storico". C’è un anno di tempo per San Siro e non solo per San Siro. "Sarebbe opportuna una sorta di class action, con il coinvolgimento delle associazioni a tutela dei diritti dei disabili, per affrontare il problema e farlo presente al legislatore", chiude l’avvocato Maiese.