Scuola, idonei dei concorsi 2020 ma ancora precari: chi sono e perché protestano

Una delegazione di insegnanti è stata ricevuta presso l’Ufficio Scolastico provinciale

Il presidio davanti all'Ufficio scolastico regionale in via Polesine (Foto Mianews)

Il presidio davanti all'Ufficio scolastico regionale in via Polesine (Foto Mianews)

Milano – Nella mattina di oggi, venerdì 30 agosto, è stata ricevuta presso l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia un rappresentanza di insegnanti precari. Fanno parte degli idonei dei due concorsi per insegnanti del 2020, che questa mattina hanno organizzato un presidio davanti la sede in via Polesine, zona Corvetto.

Chi sono e perché protestano 

Sono i vincitori dei due concorsi fatti nel 2020, (D.D. n. 498/2020 e D.D. n. 499/2020). Idonei che tuttavia - come denunciano al presidio  - non avranno la cattedra di ruolo, almeno per il nuovo anno scolastico che sta per iniziare. Saranno sorpassati dai nuovi concorsi, tra cui i tre previsti dal Pnrr: il prossimo sarà a novembre. Manifestazioni analoghe sono state organizzate anche in altre città.

I precari: “Vogliamo risposte”

La delusione trapela dai cartelli, dove campeggiano in caratteri cubitali le parole "merito", "idonei" e "scorrimento". Su un cartello, la richiesta al ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara: "Ministro gli idonei 2020 meritano". Riferiscono che mentre l'Ufficio scolastico regionale piemontese ha comunicato che si procederà a partire da settembre 2024 allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi banditi nel 2020, "nel limite delle disponibilità ancora residue per specifica classe di concorso", nessuna risposta è invece ancora arrivata dall'Ufficio lombardo.

Il decreto 

I manifestanti lamentano che l'ultimo decreto per le assunzioni del Ministero "autorizza un’assunzione di docenti pari a 45.124 unità a fronte di 64.156 posti liberi, disponibili e vacanti. Ciò significa che circa 18.000 posti, disponibili per quest'anno ma accantonati per concorsi futuri di cui ancora non c'è traccia alcuna, verranno invece affidati a supplenze, condannando migliaia di studenti a non poter godere di alcuna continuità didattica e migliaia di docenti a ulteriori anni di precariato". Il rischio denunciato è che questa frammentazione di concorsi provoca l'assenza di uno scorrimento delle graduatorie e l'impossibilità di riuscire a colmare tutti i posti per l'inizio dell'anno scolastico, con il conseguente ricorso ai supplenti. Gli ultimi concorsi - ricordano - ancora non sono terminati