REDAZIONE MILANO

PRECISAZIONE - Audrey Hepburn, le magliette e Panicucci

La precisazione dell'avvocato della conduttrice e la riposta del nostro Mario Consani

La maglietta con Audrey Hepburn che fa la bolla con la cicca

Milano, 16 giugno 2019 - Riceviamo e pubblichiamo.

Formulo la presente in nome e per conto della signora Federica Panicucci per significare quanto segue. Faccio riferimento all’articolo apparso sul vostro quotidiano on line dal titolo “magliette con la Hepburn non autorizzate, il Giudice condanna la Panicucci”, a firma di Mario Consani. Tale articolo, con titolo volutamente sensazionalistico, è totalmente fuorviante e rappresenta in maniera distorta una vicenda giudiziaria nella quale la signora Panicucci non è coinvolta né alla stessa può essere ascritta alcun tipo di responsabilità.

Infatti, la signora Panicucci, come si può agevolmente dimostrare da una semplice lettura della sentenza che si allega, non è parte convenuta nel procedimento civile incardinato dagli eredi Hepburn dinanzi al tribunale di Torino, i quali hanno agito contro la società 2223 sas di MB Management srl, ex gestore del sito on line delle magliette a marchio Let’s Bubble. La signora Panicucci non ricopre in nessun modo ruoli operativi, di gestione, di rappresentanza o in qualche modo riconducibili ai fatti oggetto del contenzioso civile sopra menzionato. Nell’affermare e ribadire che il titolo ed il contenuto dell’articolo pubblicato sulla vostra testata sono palesemente volti a creare un danno di immagine alla mia assistita, Vi chiedo l’immediata rimozione o rettifica dell’articolo in questione, in difetto si procederà per le vie azioni giudiziarie più opportune. Distinti saluti

Avv. Riccardo Lanzo

Risponde Mario Consani:

Ho scritto chiaramente che i figli della Hepburn hanno fatto causa al sito internet che commercializza le magliette, per il tribunale riconducibile a Marco Bacini, compagno di Federica Panicucci. Nel dare ragione agli eredi dell’attrice, i giudici liquidano i danni morali «tenuto anche conto del cattivo gusto e dell’offensività delle immagini» della diva «nella versione come alterata». Che la Let’s Bubble (produttrice delle t-shirt) sia il marchio lanciato da Panicucci, l’ha detto lei stessa in mille interviste mai smentite: «L’intuizione di mettere la bolla della cicca in bocca ai personaggi famosi è stata mia (...) una linea di tshirt che oggi sono il nostro prodotto più ironico».