Milano - Ogni batteria ha il suo marchio di fabbrica. Quello degli algerini è particolarmente riconoscibile: si muovono in due o tre nelle vie più centrali di Milano, pedinano la vittima e poi uno di loro si avvicina, afferra il polso e strappa l’orologio. Uno schema cristalizzato prima dell’estate da una doppia operazione degli agenti del commissariato Centro, che il primo giugno hanno fermato un trentaduenne accusato di tre raid (per altrettanti Patek Philippe da 470mila euro complessivi) tra via Andegari, via Baguttino e via Manzoni e tre connazionali di 20, 21 e 26 anni per la rapina di un Rolex Daytona da 40mila euro in via Borgonovo.
Zona di azione (il Quadrilatero della moda) e modus operandi fanno quindi pensare che ci siano altre bande della stessa nazionalità dietro i due colpi delle ultime 72 ore: nel mirino una turista messicana di 47 anni e un turco di 69, aggrediti tra sabato e lunedì in via Monte Napoleone e in via della Spiga e depredati rispettivamente di un Audemars Piguet Royal Oak da 20mila euro e di un Patek Philippe da 60mila euro. E all’elenco potrebbe aggiungere il blitz del 20 agosto in piazza Diaz, dove un turista tedesco di 32 anni era stato strattonato da due uomini e rapinato del Patek Philippe da 60mila euro. Non solo algerini, però. Tra corso Como e via de Tocqueville, tempio della movida in salsa meneghina, si muovono altri gruppi di nordafricani, che a notte fonda smettono di essere spacciatori e si trasformano in predoni: a tal proposito, si può citare il caso della notte tra il 30 e il 31 luglio, quando un turista tedesco di 42 anni, in uscita da una discoteca alle 4.20, è stato coinvolto in una sorta di balletto in strada con tre uomini, per poi accorgersi che uno dell’allegra comitiva gli aveva portato via un Rolex Submariner da 11mila euro. Qualche ora dopo, alle 10.30, era toccato a una settantanovenne, seguita in via Cicognara, in zona Città Studi, e derubata del Rolex da una ragazza sui 20 anni probabilmente originaria dell’Est Europa.
Un copione simile a quello andato in scena tre settimane prima in zona Loreto: a farne le spese era stato un settantottenne, che, dopo aver allontanato in piazzale Bacone una donna che aveva cercato di avvicinarlo chiedendogli un’informazione, era stato rapinato sotto casa in via Teodosio del Daytona da 35mila euro da due uomini, poi scappati su un’auto in compagnia della stessa persona che aveva cercato di distrarlo qualche minuto prima. E i trasfertisti napoletani? Non sono spariti dalla piazza, anzi. E prova ne è la rapina del 29 aprile in corso Genova: quel pomeriggio, due diciannovenni in scooter avevano scippato il Daytona a una ventinovenne, buttandola a terra e provocandole ferite giudicate guaribili in 15 giorni; il primo era stato bloccato da una guardia giurata e arrestato dagli agenti delle Volanti, mentre il secondo era finito in cella un mese dopo.