La campagna di sensibilizzazione "Fai la tua parte. Quella giusta", promossa dal Rab BioPiattaforma, si aggiudica il riconoscimento Comuni Ricicloni da parte del Consorzio Italiano Compostatori. Un premio ottenuto grazie ai dati del monitoraggio puntuale sulla raccolta della frazione umida (forsu) condotto ogni quadrimestre da ZeroC, la società interamente pubblica che gestisce l’impianto di via Manin. La campagna è nata per sensibilizzare i cittadini sulla corretta raccolta dell’umido e sull’importanza di migliorarne la qualità e ha preso il via dalla misurazione della qualità della frazione in ingresso alla biopiattaforma. In questo ambito, particolare importanza assumono le campagne di monitoraggio della qualità dei rifiuti che Gruppo Cap e ZeroC, insieme al Consorzio Italiano Compostatori in qualità di partner tecnico, conducono ogni sei mesi per analizzare l’umido conferito all’impianto di trattamento della BioPiattaforma, misurando e quantificando la presenza di materiale non compostabile nello scarto organico. "La campagna di sensibilizzazione assume quindi un ruolo di primaria importanza nel cammino verso la corretta gestione dei rifiuti, di cui siamo tutti responsabili, dai cittadini agli stakeholder", sottolinea Tommaso Bertani, amministratore delegato di ZeroC. Dal 2020 a oggi sono undici le campagne eseguite per un totale di 54 monitoraggi nei Comuni di Cologno Monzese, Cormano, Pioltello, Segrate, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo.
Le verifiche vengono fatte realizzando una classificazione manuale di un campione rappresentativo dello scarto organico da parte di personale specializzato. Le verifiche hanno rilevato la presenza di una percentuale significativa di rifiuti non compostabili, in particolare pannolini e pannoloni, lettiere per i gatti, sacchetti e oggetti di plastica che, in media, rappresentano il 6,5% del materiale presente nell’umido. "Dalla sua messa in funzione a oggi, la biopiattaforma ha trattato oltre 11.mila tonnellate di forsu - spiega Tommaso Bertani, Amministratore Delegato di ZeroC -. Perciò, nonostante il 6,5% di rifiuti non compostabili possa sembrare una percentuale esigua, in realtà si traduce in più di 700 tonnellate di materiale che deve essere trasportato e trattato in altri impianti con un aumento delle emissioni di anidride carbonica e di costi".