MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Presidio davanti alla Dhl: "No al trasferimento"

Lacchiarella, lavoratori in agitazione al polo logistico di Villamaggiore. Contestano la decisione di spostare un magazzino in provincia di Piacenza. .

Presidio davanti alla Dhl: "No al trasferimento"

Polo logistico di Villamaggiore: lavoratori in presidio per il rischio del trasferimento delle lavorazioni in provincia di Piacenza. Giornata di protesta quella di ieri al centro logistico dove i lavoratori delle cooperative che prestano servizio presso la Dhl hanno scioperato contro la decisione dell’azienda di trasferire un magazzino a Monticelli d’Ongina, in provincia di Piacenza. Un trasferimento di circa 60 km che per molti lavoratori vorrebbe dire restare a casa. La decisione era stata presa mesi fa e già c’erano stati presidi di protesta e scioperi, ma man mano che si avvicina la data del trasferimento che dovrebbe essere dall’inizio del prossimo anno, cresce la tensione. Ieri mattina a scioperare c’erano i lavoratori iscritti al sindacato Cub e quelli di Cisl e Uil. In totale si tratta di circa 90 posti di lavoro a rischio. "Per la maggior parte dei lavoratori questo trasferimento aziendale è un disastro. Qui a Villamaggiore chiunque può venire a lavorare col treno. Differentemente molti dei nostri iscritti, che sono una quarantina, non avrebbero la possibilità di affrontare il trasferimento in provincia di Piacenza. Non solo per il caro trasporti, ma anche per il caro casa. Se volessero trovare un alloggio avrebbero serie difficoltà", Spiega Jonathan Valdiviesio, rappresentante sindacale Cub. "Quelli che hanno accettato il trasferimento sono una ventina, ma la maggior parte non può accettare. Sono lavoratori che vanno tutelati anche perché in zona Milano ci sono altri magazzini Dhl". "Qui era come essere in una grande famiglia - spiega Claudio Vergottini, rappresentante della Uil -: con la cooperativa Cps si lavorava bene e ora è arrivata questa decisione che rischia di penalizzare molti lavoratori. Attendiamo ancora risposte, ma proseguiamo lo stato di agitazione. Chi può permettersi di percorrere 120 chilometri al giorno in auto con quello che costa il carburante? Inoltre il nuovo magazzino a Monticelli è raggiungibile solo in auto perché non è collegato né con treni né con pullman". Al momento sono 62 i lavoratori che, con certezza, non sarebbero in grado di accettare il trasferimento.