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La comunità ucraina contro la Scala: presidio contro il concerto del pianista “amico di Putin”

Manifestazione davanti al teatro per la scelta di ospitare un’esibizione di Nikolai Lugansky, artista di fama mondiale accusato da Kiev di essere vicino al presidente della Federazione russa

Milano, 26 gennaio 2025 – Alla comunità ucraina non è andata giù la scelta, da parte della Scala, di organizzare un concerto del pianista russo Nikolai Lugansky, considerato un sostenitore del presidente della Federazione Vladimir Putin.

Un'immagine di Nikolai Lugansky, pianista russo "caro" al presidente Vladimir Putin
Un'immagine di Nikolai Lugansky, pianista russo "caro" al presidente Vladimir Putin

Gli ucraini, insieme ad alcuni esponenti dell’associazione Ponte Atlantico e a rappresentanti della Brigata Ebraica si sono ritrovati, nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 26 gennaio, davanti al teatro alla Scala, dove si sarebbe tenuto il concerto del musicista, classe 1972, primo appuntamento del ciclo Grandi pianisti alla Scala. L’obiettivo era ricordare i quasi tre anni di guerra russa in Ucraina, oltre che "l’uccisione di 120 artisti ucraini, di cui 20 legati alla musica classica essendo musicisti e ballerini”.

I manifestanti si sono radunati dietro a uno striscione che riportava lo slogan: “Non potranno più suonare! Non potranno più ballare” e le foto degli artisti classici uccisi questi anni.

Chi è Nikolai Lugansky

Talento precocissimo – a cinque si esibì al pianoforte, in casa di un vicino, eseguendo una Sonata di Beethoven ascoltata e imparata a memoria – ha vinto diversi premi nel corso di una carriera avviata all’inizio degli anni ‘90. È stato allievo della famosa pianista e docente Tatiana Nikolaeva e di Sergej Dorensky, direttore della scuola musicale Čajkovskij di Mosca

Diverse le sue incisioni, a partire dai quattro concerti per pianoforte e orchestra firmati da Sergej Rachmaninov. Vive a Mosca con la moglie e i tre figli. Oltre alla musica è anche un appassionato di scacchi e letteratura. Nel 2019 ricevette un riconoscimento di Stato dal presidente Putin. In quell’occasione si disse onorato “del contributo” da lui offerto “allo sviluppo della cultura musicale nazionale e mondiale”

Alla Scala si è esibito con un recital diviso in due parti: nella prima parte ha eseguito sei Lieder ohne Worte di Mendelssohn e la Sonata numero 17 "La tempesta" di Beethoven. Nella seconda parte largo a Wagner con Quattro scene da Götterdämmerung e la trascrizione listziana della morte di Isotta (Isoldes Liebestod).