
Milano, presidio sindacato infermieri Nursing Up sotto Regione Lombardia (Foto Consigliera Regionale M5S Lombardia Paola Pizzighini)
Milano, 27 marzo 2025 – Presidio del sindacato infermieri Nursing Up sotto Palazzo Lombardia, a Milano. Questa mattina è andato in scena un sit-in “per affrontare temi cruciali per il futuro della professione infermieristica, ostetrica e delle professioni sanitarie”, ha spiegato Mauro d'Ambrosio, segretario provinciale di Milano.
“Abbiamo organizzato questa manifestazione per dire la nostra sul contratto nazionale, bocciato da alcune sigle sindacali, tra cui anche la nostra, perché non ha avuto rispetto per quelli che sono stati un volta gli eroi della pandemia”. Secondo D'Ambrosio, “a distanza di cinque anni non è cambiato assolutamente nulla, anzi le condizioni di lavoro sono peggiorate, abbiamo una carenza di organico enorme, non abbiamo avuto un aumento della retribuzione adeguato quanto meno alla media europea. Noi siamo il fanalino di coda per quanto riguarda le retribuzioni in Europa”.
“Abbiamo numerosi infermieri che purtroppo decidono di andare all'estero, nella vicina Svizzera: già da due anni alla Regione abbiamo chiesto una indennità di confine per tutti coloro che lavorano nelle province disagiate, Sondrio, Varese e Como. La Regione da questo punto di vista non ci sente, anche per questo abbiamo chiesto un incontro a Bertolaso”, ha puntualizzato.
Infine una richiesta: "Vogliamo chiedere che l'assessore si faccia portavoce col governo affinchè le condizioni di lavoro migliorino e che ci siano incentivi per tutti coloro che decidono di intraprendere questa professione. Stiamo cercando di contrastare anche questa nuova figura che si è inventata il governo insieme alla conferenza Stato-Regioni ossia l'assistente infermieristico. Una figura ibrida che avrebbe una formazione di 500 ore e andrebbe a sostituire la figura infermieristica”, ha concluso.
Le 7 richieste
Sette le richieste della sigla: adeguamento degli stipendi alla media europea Ocse; blocco della nuova figura dell'assistente infermiere; revisione urgente degli organici infermieristici; indennità economiche per contrastare la fuga di infermieri, specie nelle zone di confine; maggiore sicurezza nelle strutture sanitarie; riconoscimento del lavoro usurante per le professioni sanitarie; superamento del vincolo di esclusività e incentivi per la fedeltà aziendale.
Bertolaso: “Infermieri sottopagati, servono incentivi”
Nel frattempo, a margine dell’evento ‘Eccellenza sanitarie lombarde’, a Palazzo Lombardia, l’assessore al Welfare Guido Bertlalso ha detto: “Penso di essere oggi una spina nel fianco del governo, a essere sincero”, perché “nnon perdo occasione di ricordare al governo che se noi non paghiamo di più gli infermieri, non riusciremo a risolvere il problema della sanità in Italia. Gli infermieri sono la colonna portante della sanità pubblica del nostro Paese e ricevono stipendi da fame”, dunque “se non li mettiamo nelle condizioni di guadagnare un pò meglio, rispetto a quel poco che ricevono oggi, loro continueranno ad andarsene via e a evitare la professione di infermieri”.
E ha aggiunto: “Sono già stato in America Latina e qualche sudamericano sta arrivando, andrò anche in India per cercare di portare infermieri, ma queste sono delle soluzioni di seconda linea. È ovvio che noi dobbiamo investire sui nostri giovani e vorremmo avere infermieri italiani ma potremmo averli solo quando li pagheremo meglio. Noi stiamo portando avanti una serie di incentivi, stiamo cercando di dare alloggi e vitto gratis, ma sono tutti palliativi perché lo stipendio continua a essere poco attrattivo, rispetto ai sacrifici che chiediamo, per non parlare dei medici che lavorano nel pubblico e non si trovano in condizioni ottimali, anche lì con un pò di incentivi e un progetto di riorganizzazione della sanità pubblica. Stiamo cercando di convincerli a continuare a lavorare con noi”, ha poi concluso.