In principio doveva essere Palazzo Citterio, a Brera, la collocazione dei capolavori della “Collezione Mattioli“ ma visti gli intoppi burocratici che ne hanno rallentato l’apertura e non potendola esporre in tempi certi, Giacomo Rossi, nipote di Gianni Mattioli e unico proprietario della Collezione, ha infatti deciso di cederla al Museo motivando la scelta in virtù della "presenza al Museo del Novecento della collezione Jucker, indicata da Franco Russoli -insieme a quelle Jesi e Mattioli - come nuclei fondanti di quell’importante museo d’arte moderna che voleva per Milano". Senza contare "la presenza nelle raccolte del Comune di Milano delle opere futuriste scelte da Fedele Azari (lascito Canavese), di cui mio nonno Gianni Mattioli fu amico e consigliere che mi hanno spinto a pensare al Museo del Novecento come a un interlocutore privilegiato per garantire alla Collezione Mattioli la giusta valorizzazione e una fruizione ampia da parte di un pubblico vasto come". Pensare di avere Elasticità insieme a Materia di Boccioni o alla Ballerina blue accanto alla Ballerina bianca di Severini "dà forte gioia" dicono al Museo.
"Con questa collezione il Novecento diventa uno dei più grandi musei al mondo sul futurismo", ha sottolineato Tommaso Sacchi (nella foto), assessore alla Cultura di Milano durante l’apertura della preziosa cassa con il dipinto di di Boccioni. Da qui anche la necessità di dare corso quanto prima alla selezione di un direttore per il Museo del ’900 con un bando ad hoc che l’assessore "ha assicurato sarà fatto in tempi stretti", non escludendo una ricerca di talenti a livello internazionale. Nelle sale museali i capolavori dei maestri del Novecento italiano torneranno quindi a dialogare tra loro. Di Boccioni si potrà ammirare anche “Dinamismo di un ciclista” (1913), e un “Mercurio passa davanti al sole” (1914) del maestro Giacomo Balla. St.Con.