REDAZIONE MILANO

Prevenzione: screening al via

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L’emergenza Covid-19 è stata uno tsunami anche per la prevenzione dei tumori. Ha messo in pausa gli screening, intimorito le persone. E ora "ci attendiamo un ritardo diagnostico e una casistica più grave nei prossimi mesi". A lanciare l’allarme è il direttore scientifico dell’Istituto nazionale tumori (Int) Giovanni Apolone. La struttura sta organizzando la ‘fase 2’. E per far ripartire gli screening, l’Int pensa a un percorso ad hoc in base alle indicazioni regionali. "Studi condotti in Usa e Olanda documentano il fenomeno atteso e temuto: la pausa nei programmi di screening ha già causato una riduzione di nuove diagnosi anche del 60% nei dati olandesi per i tumori della pelle, e del 20% per i tumori in generale, quindi ci attendiamo un ritardo diagnostico e una casistica più grave nei prossimi mesi". La ripresa degli screening - mammografia per la diagnosi precoce del cancro al seno, Pap test per il collo dell’utero, ricerca del sangue occulto nelle feci per il cancro del colon retto - è "fondamentale" per Filippo de Braud, direttore del Dipartimento di Oncologia medica. "Perché hanno un impatto significativo sulla probabilità di avere malattie guaribili. Altrimenti si perde tempo prezioso, a vantaggio del cancro".