
Il maestro Riccardo Chailly alle prove per la Prima ieri pomeriggio alla Scala
Milano, 2 dicembre 2020 - Questo articolo è contenuto nella newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e il commento di un ospite: oggi il cantautore Luciano Ligabue. Per ricevere via mail la newsletter clicca su www.ilgiorno.it/
In teatro non ci saranno spettatori, ma c’è da scommettere che nelle case degli italiani sintonizzati su Rai Uno l’applausometro del 7 dicembre raggiungerà il picco al "Nessun dorma" della Turandot di Giacomo Puccini. A interpretarla sarà il tenore tedesco Jonas Kaufmann, una delle ventiquattro super star della musica internazionale che si alterneranno idealmente sul palcoscenico del Piermarini per dar vita a un Sant’Ambrogio unico e straordinario; nel 2015, la sua performance nella celeberrima aria del capolavoro pucciniano scatenò una vera e propria ovazione del Piermarini, tanto che l’artista bavarese fu piacevolmente costretto a prolungare lo spettacolo di 40 minuti.
Il suo «Vincerò» sarà uno dei piatti forti della serata ideata dal sovrintendente Dominique Meyer per sostituire l’opera Lucia di Lammermoor, impossibile da mettere in scena in epoca Covid. Ieri sono iniziate le prove dell’orchestra, con i professori e il direttore musicale Riccardo Chailly su una pedana sistemata sopra le poltrone della platea. Oggi i primi a registrare le loro performance saranno il tenore Vittorio Grigolo, che canterà "La donna è mobile" di Rigoletto, e il soprano Rosa Feola, che si esibirà sia nell’aria del Don Pasquale "So anch’io la virtù magica" che nel gran finale "Tutto cangia" del Guglielmo di Rossini (insieme a lei anche Eleonora Buratto, Marianne Crebessa, Juan Diego Florez, Luca Salsi e Mirko Palazzi). I protagonisti mancati di Lucia di Lammermoor, Lisette Oropesa e Florez, canteranno rispettivamente "Regnava nel silenzio" e "Una furtiva lacrima", brani tratti entrambi da opere di Donizetti (Lucia ed Elisir d’amore).
Due i grandi ritorni : Piotr Beczala, fischiato nel 2013 nei panni di Alfredo nella Traviata flop di Dmitri Tcherniakov, si esibirà in "La fleur que tu m’avais jetée" di Carmen; a Roberto Alagna, assente dal famoso 10 dicembre 2006 (quando abbandonò Aida e uscì dal teatro), toccherà "E lucevan le stelle" della Tosca. "Credo" di Otello è stato assegnato a Carlos Alvarez, mentre Placido Domingo si esibirà in "Nemico della patria" di Andrea Chenier. Ci saranno anche tre momenti dello show, allestito dal regista Davide Livermore, dedicati al balletto. E certamente il più atteso è quello che vedrà come grande protagonista l’étoile Roberto Bolle, che ballerà sulle note di "Waves", con la coreografia di Massimiliano Volpini e le musiche composte da Davide "Boosta" Di Leo: il danzatore darà vita a un passo a due con un raggio laser.
«Quest’anno sarà molto particolare e molto difficile – ha spiegato Bolle in un video postato ieri sul profilo Facebook del Teatro alla Scala – ma c’è sicuramente la volontà di dare un messaggio: l’arte e la cultura non si fermano, vanno avanti nonostante tutto. Questo per me è il messaggio principale che deve uscire da questo 7 dicembre. Ci sarà tutto il teatro per rappresentare la rinascita dell’arte e della bellezza come luce possibile in fondo al tunnel così buio che stiamo vivendo".