Milano, 7 dicembre 2023 – Tredici minuti di applausi per il ‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi alla Prima della Scala, con l'orchestra filarmonica diretta dal Maestro Riccardo Chailly, iniziato alle 18 e terminato alle 22.16 di giovedì 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio. E qualche ‘buu’ per il regista Lluís Pasqual. In teatro le presenze sono state 1.888 e sono stati incassati 2.582.000 euro, ben 80.000 euro in più rispetto all'anno scorso.
La Prima del ‘Don Carlo’
Prima dell'inizio dell'opera il sovrintendente della Scala, Dominique Meyer Meyer ha ricordato il riconoscimento della pratica del canto lirico in Italia tra i beni immateriali dell'Unesco. "Da 400 anni l'opera lirica è un veicolo fantastico per far conoscere la lingua e la cultura italiana nel mondo intero - ha detto Meyer -. Lo so bene perché ho imparato un po' l'italiano riproducendo frasi dei libretti d'opera".
Poi, l'orchestra ha suonato l'Inno di Mameli. Tutti in piedi nel Palco reale, dove in prima fila c’era anche la Senatrice a vita Liliana Segre, tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il presidente del Senato Ignazio La Russa. Al termine dell’Inno ci sono stati gli applausi del pubblico in platea e sugli spalti, ma si è sentita chiaramente una voce che ha gridato “viva l'Italia anti fascista”. Al termine dello spettacolo, la Digos è riuscita a identificare il loggionista che aveva strillato quella frase.
Durante il primo intervallo, il presidente del Senato Ignazio La Russa non ha lasciato il Palco reale e si è fermato a parlare nel retropalco, fra l'altro con la senatrice a vita Liliana Segre. Quindi non è andato nel camerino di Riccardo Chailly per salutare il maestro come inizialmente ipotizzato e come tradizionalmente avviene. Sono andati invece il sindaco Giuseppe Sala, il sovrintendente Dominique Meyer e il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Ieri i rappresentanti della Cgil e di Anpi Scala avevano detto che non avrebbero partecipato a un eventuale momento di saluto con il presidente del Senato.
Mentre, prima del terzo atto, il basso Michele Pertusi, che recitava la parte di Filippo II di Spagna, ruolo del co-protagonista , è stato vittima di un improvviso problema di salute che riguarda la gola con relativo abbassamento della voce, ma “coraggiosamente” ha continuato a cantare.
‘Don Carlo’ di Giuseppe Verdi
Il 'Don Carlo', trasmesso in diretta su Raiuno, tratta il tema della libertà personale e politica contro l'oppressione dell'assolutismo religioso e statuale e completa il trittico di riflessioni sul potere già affrontato con 'Macbeth' e 'Boris Godunov'. Messa in scena alla Scala per la prima volta nel 1866 è stata più volte replicata al Piermarini dove è stata diretta da Arturo Toscanini, Claudio Abbado, Riccardo Muti e Myung-Whun Chung. A curare la regia di quest'ultima produzione è Lluís Pasqual. Quella scelta quest’anno è stata la versione in quattro atti in lingua italiana che ebbe la sua prima rappresentazione proprio alla Scala nel 1884.
In scena Anna Netrebko (Elisabetta di Valois) e Francesco Meli (Don Carlo) che hanno raggiunto le sei inaugurazioni ciascuno, e Luca Salsi (Rodrigo, Marchese di Posa) alla quarta. Lo spettacolo è stato firmato dal regista Lluis Pasqual, già assistente di Giorgio Strehler a Milano e fondatore del Teatre Lliure di Barcellona che alla Scala aveva già realizzato Gianni Schicchi nel 1996 e La donna del lago nel 2011. Le scene sono state realizzate da Daniel Bianco, i costumi dal premio Oscar Franca Squarciapino.
Gli ospiti a teatro
Assenti il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che aveva partecipato negli scorsi anni, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nel 2022 aveva assistito alla sua prima “prima”. A rappresentare il Governo c'era il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini. Presenti anche, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala e la Senatrice a vita Liliana Segre.
Numerose le personalità del mondo dell’arte, dello spettacolo e della cultura: il soprano Raina Kabaivanska, le cantanti Ornella Vanoni e Patti Smith. Poi, il Presidente della Triennale Stefano Boeri e l’architetto Mario Botta. I giornalisti Natalia Aspesi e Corrado Augias. Il mondo del Teatro è stato rappresentato dall’attrice Andrea Jonasson, il direttore del Piccolo Teatro Claudio Longhi, la direttrice del Teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah e la scenografa Margherita Palli. Con loro gli ex sovrintendenti del Teatro alla Scala Carlo Fontana e Alexander Pereira. Poi, l’étoile e prima ballerina Nicoletta Manni e Roberto Bolle.
I look
Eleganza e sobrietà con la scelta del nero per molti abiti, anche se non sono mancati estro e originalità. Tocchi di rosso in omaggio alla vittime di femminicidio – da Giulia Cecchettin a Giulia Tramontan -, che hanno sfatato la tradizione che il colore è vietato a teatro. Sabina Negri, drammaturga, ha indossato delle scarpe rosse e davanti al Piermarini tira fuori le chiavi dalla borsa per far rumore come chiesto dalla sorella di Giulia Cecchettin, mentre il chirurgo plastico Dvora Ancona si è fatta realizzare un abito rosso da Antonio Riva. Una signora si è presentata con un segno rosso sul viso.
Le proteste in piazza
Prima dell’inizio dello spettacolo, come ogni anno, in piazza della Scala si sono svolte alcune proteste. Un gruppo di attivisti pro Palestina ha steso una grossa bandiera della Palestina scandendo cori come ‘free free Palestine’ e ‘Israele fascista, Stato terrorista’. Esposti anche diversi cartelloni con scritto ‘stop genocide’.
Altri manifestanti si sono radunati sul lato di palazzo Marino, sventolando le bandiere del sindacato di base autonomo Cub che, come ha spiegato il segretario Mattia Scolsri, ha deciso di portare in piazza “la voce dei lavoratori in contrapposizione ai potenti e ai politici che saranno presenti alla Prima”. Presente anche una donna ucraina con indosso una sciarpa dei colori della bandiera e un cartellone per dire “no ai concerti della cantante Anna Netrebko”. L'artista è una delle protagoniste del Don Carlo, nel ruolo di Elisabetta di Valois accanto a Francesco Meli, Don Carlo.