GIOVANNI CHIODINI
Cronaca

Primario ai domiciliari Nessun provvedimento

La direzione medica del Fernaroli intanto ha incaricato il chirurgo Dameno

di Giovanni Chiodini

La direzione medica dell’ospedale Fornaroli ha incaricato il chirurgo Vitale Dameno a svolgere, temporaneamente, l’incarico di dirigente primario dell’Unità operativa di chirurgia, sino a quando persisterà l’assenza del primario Giuliano Sarro, da venerdì mattina agli arresti domiciliari. Una scelta dettata dalla necessità di garantire il regolare svolgimento dell’attività della divisione. Nei confronti del primario la direzione strategica dell’Asst non ha ancora preso nessun provvedimento. Il caso è sul tavolo del direttore generale dell’Asst Ovest Milanese Fulvio Odinolfi che solo da ieri ha potuto iniziare a leggere tutti i documenti, e l’esito dei procedimenti disciplinari già in corso, prima di decidere come agire nei confronti del dirigente arrestato. Oltre alla già nota vicenda dell’appalto per la fornitura di apparecchi medicali acquistati dall’azienda per la quale il figlio è rappresentante, in questa nuova richiesta degli arresti domiciliari firmata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi sono emerse altre vicende sulle quali la direzione dell’Asst dovrà svolgere accertamenti, in quanto direttamente coinvolta. Come ad esempio l’episodio contestato a Sarro. Il 26 settembre 2019 avrebbe passato un suo paziente alla figlia psicologa per una consulenza che si è tenuta il 29 ottobre, all’interno dell’ospedale, senza autorizzazione da parte dell’Asst, senza pagare i costi relativi all’utilizzo dell’ambulatorio pubblico e con il pagamento in contanti della prestazione da parte del paziente alla stessa psicologa, definita in 80 euro. Un fatto questo comunque già noto alla stessa Asst che, dopo la denuncia ricevuta dal paziente, aveva avviato un provvedimento disciplinare.

Nell’occasione Sarro si era giustificato dicendo che la figlia era una delegata Sicob, società italiana di chirurgia dell’obesità (di cui lo stesso Sarro è consigliere), legittimata a svolgere attività di studio. La procedura è ancora in corso: avviata a dicembre 2019 si è arenata per l’emergenza Covid scoppiata nelle settimane successive. Da una intercettazione emergeva anche la considerazione che l’abitudine del primario di ammettere la figlia nel proprio servizio veniva giudicata negativamente all’interno dell’ospedale. Nei mesi successivi a quell’episodio la figlia di Sarro vinse un concorso per l’assunzione di psicologi da inserire nelle strutture territoriali, 16 ore di lavoro settimanali, nell’area Magenta-Abbiategrasso.