REDAZIONE MILANO

Primo soccorso a scuola: dal 112 alla rianimazione

Il progetto della Regione con Areu: si partirà dai bimbi della materna, alle superiori corso col defibrillatore

La manovra di Heimlich per disostruire le vie aeree

La manovra di Heimlich per disostruire le vie aeree

Dopo quattro minuti senza ossigeno, i primi danni cerebrali; dopo dieci, i danni diventano irreversibili. Non lo spiegheranno così brutalmente ai ragazzini, i soccorritori dell’Areu e quelli delle varie croci e associazioni, ma rende l’idea di quanto sia importante che anche in una grande città tempestata di ospedali come Milano, in cui un’ambulanza impiega in media sette minuti ad arrivare, ci sia qualcuno in grado di chiamare tempestivamente i soccorsi e fare quanto in suo potere per allungare quell’intervallo. Come si fa? Iniziando a insegnare le tecniche di primo soccorso a scuola, come già avviene anche in Paesi con un sistema d’istruzione assai peggiore del nostro (come gli Stati Uniti).

È lo scopo di un progetto approvato dalla Regione, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso e della collega all’Istruzione Simona Tironi, per formare gli studenti lombardi sulla cultura della sicurezza e sulle tecniche salvavita, come la Rcp, rianimazione cardiopolmonare di base (il vecchio massaggio cardiaco), l’utilizzo del defibrillatore (Dae) e la disostruzione delle vie aeree (la manovra di Heimlich), affinate per essere insegnate praticamente a chiunque. La formazione, sottolinea l’assessore Bertolaso, "sarà adeguata all’età degli studenti". Perché si partirà dai piccolissimi delle scuole dell’infanzia, che impareranno a riconoscere le emergenze e chiamare il 112; agli alunni delle elementari saranno insegnati anche la gestione di una chiamata d’emergenza e concetti base di pronto soccorso, dalle medie inizierà una formazione più avanzata che include la rianimazione cardiopolmonare. Ai ragazzi delle superiori sarà offerto un corso completo Blsd (Supporto di base delle funzioni vitali e defibrillazione precoce), con esercitazioni per cinquemila operatori laici.

La formazione sarà accessibile, su base volontaria, ai docenti e a tutto il personale scolastico: "Chiunque può utilizzare un defibrillatore e praticare le manovre di rianimazione: chiamando il 112 si viene messi in contatto con operatori specializzati che forniscono istruzioni in tempo reale - sottolinea Bertolaso –. In caso di emergenza sanitaria, chi si trova vicino alla persona colpita può fare davvero la differenza".

Giulia Bonezzi