Milano - Dal prolungamento del metrò nell’hinterland alla nuova Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic) fino alla riqualificazione delle case popolari e al futuro dello stadio di San Siro. Queste alcune delle priorità politiche presenti nell’agenda 2022 del sindaco Giuseppe Sala. Priorità che non necessariamente si concretizzeranno quest’anno, ma che nei prossimi mesi si capirà se saranno realizzabili oppure no da qui ai prossimi cinque anni. Molti degli obiettivi fissati da Palazzo Marino sono collegati ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il Comune ha presentato al Governo Draghi 64 progetti per 4,7 miliardi di euro da investire da qui al 2026, l’anno delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina.
Nei primi mesi del 2022 il quadro dovrebbe essere più chiaro e Sala dovrebbe sapere quanti progetti potranno essere realizzati con i fondi del Pnrr. Meglio usare il condizionale, perché da qui all’erogazione del soldi per il rilancio di Milano c’è un passaggio politico fondamentale: l’elezione del presidente della Repubblica. Se il premier Mario Draghi dovesse andare al Quirinale, sarebbe inevitabile l’insediamento di un nuovo Governo, con tutte le incognite che ciò comporta, anche per gli interessi di Milano. Alcune certezze legate al Pnrr, comunque, già ci sono. Una è relativa al progetto della Beic a Porta Vittoria: 101 milioni di euro ci sono. Il sindaco l’ha sottolineato nel suo ultimo post su Facebook del 31 dicembre parlando di "buone notizie": "La prima interessa un progetto molto importante per la nostra città e atteso da tempo. Grazie ai fondi stanziati dal Governo sarà realizzata a Porta Vittoria la Beic (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura)".
Dalla cultura ai mezzi pubblici. Nello stesso post, il primo cittadino fa il punto sulla manovra economica nazionale e sulle sue ricadute "sul trasporto pubblico locale, architrave del nostro progetto della città a 15 minuti. Nella finanziaria 2022 sono previste risorse per i lavori di prolungamento delle metropolitane M1 (verso Baggio-Olmi-Valsesia) e M4 (da Linate verso Segrate) e per i progetti di prolungamento della M2 (verso il Vimercatese) e della M3 (da San Donato verso Paullo). Inoltre sono stati stanziati i fondi per progettare il prolungamento da Peschiera verso Crema e quelli per lo studio di fattibilità di M6, che interesserà la parte sud del milanese in connessione con le linee della metropolitana 2 e 3".
Insomma , i collegamenti pubblici tra Milano e l’area metropolitana dovrebbero diventare sempre più veloci e, in prospettiva, far diminuire il numero di auto che ogni giorno entra a Milano dall’hinterland. Sempre sul fronte metrò, intanto, dall’assessorato alla Mobilità fanno sapere che la prima tratta della M4, da Linate a Dateo, sarà pronta per il prossimo autunno e quella fino a San Babila per l’inizio del 2023. Sala, infine, aggiunge che "Atm, grazie ai fondi del Pnrr, potrà acquistare altri bus elettrici (arrivando così a 600 mezzi)". Il sindaco segnala anche una criticità legata all’andamento della pandemia e al funzionamento dei servizi comunali: "Al momento i dipendenti di Atm a casa perché contagiati sono molti e la stessa cosa riguarda il personale educativo. Siamo al lavoro per poter garantire lo svolgimento delle attività, contenendo il più possibile i disagi". Il momento della verità si avrà alla riapertura delle scuole, quando tornerà l’orario non festivo dei mezzi pubblici.
Dopo le feste natalizie, inoltre, sarà fissata la data della commissione comunale sul futuro dello stadio di San Siro a cui parteciperanno Sala, i rappresentanti di Milan e Inter che puntano su un nuovo stadio e i portavoce dei Comitati che vogliono difendere il Meazza. Il sindaco e i club mirano ad andare avanti con l’iter del progetto del nuovo stadio, ma la polemica sul nodo San Siro è ancora forte, tra ricorsi annunciati al Tar e alla Corte dei Conti e possibile raccolta firme per convocare un referendum cittadino sul futuro dello stadio. Intanto Paolo Maldini, responsabile dell’area tecnica del Milan ed ex capitano rossonero, si schiera a favore del nuovo impianto: "L’addio a San Siro? Fa impressione, me ne rendo conto. Anche a me. Ci ha giocato mio padre, ci ho giocato io, ci gioca mio figlio. È stata la mia casa. Se la mettiamo sui ricordi, chi più di me potrebbe sentirsi ferito per un cambio così epocale? Se noi vogliamo che Milan e Inter tornino ai piani alti del calcio europeo, scrivendo pagine bellissime come quelle di San Siro, non possiamo che avere uno stadio nuovo. Le alternative non esistono. Questa non è una opinione, è una certezza. Non voglio cancellare un passato meraviglioso. Solo che a me piace guardare avanti. È un po’ l’idea della mia vita".