REDAZIONE MILANO

Csm, slitta ancora la nomina del procuratore. Forse il voto a fine mese

Per questa settimana, niente da fare. Se ne riparlerà forse lunedì 30 maggio, slitta ancora la nomina del nuovo procuratore capo M.CONS.

Giovanni Legnini

Milano, 18 maggio 2016 - Per questa settimana, niente da fare. Se ne riparlerà forse lunedì 30 maggio, se il plenum del Consiglio superiore della magistratura verrà riunito in seduta straordinaria, finora non prevista. Slitta ancora, dunque, la nomina del nuovo procuratore capo. Formalmente, perché nonostante il tentativo di accelerazione del vice presidente del Csm Giovanni Legnini, solo questa mattina la commissione che si occupa degli incarichi dei magistrati depositerà le motivazioni con cui, ormai un mese fa, i tre candidati in corsa - Francesco Greco, Alberto Nobili e Giovanni Melillo - ottennero il primo tre voti e gli altri due un voto ciascuno -. Soltanto oggi, dunque, il dossier potrà finire sul tavolo del ministro della Giustizia per il definitivo via libera ai tre nomi e tornare quindi al Csm, ma non in tempo per la riunione plenaria di domani. Questa però, al di là dei formalismi, è solo la conferma che la nomina del favorito Greco (che nel sindacato delle toghe sta a sinistra) non ha ancora raccolto le adesioni necessarie (almeno 14 sui 27 membri del Csm). Per ora, sommando i voti dei gruppi che lo hanno appoggiato in commissione (togati di Area e laici del centro sinistra) si fermerebbe al massimo a undici.

Ago della bilancia sarebbe Unicost (5 voti, correntone di centro tra le toghe) che però ancora non si decide. E così il tempo passa, anche perché a votare in commissione per Melillo (anche lui sinistra di Area, attualmente capo gabinetto del ministro di Giustizia) è stata paradossalmente la berlusconiana Elisabetta Alberti Casellati. Candidatura in ogni caso con pochissime chance, proprio perché troppo vicina alle stanze governative.

Resta il nome di Alberto Nobili, non legato a una corrente sindacale ma votato in commissione da Magistratura indipendente (quella più a destra). Sarebbe il preferito dalla base milanese dei pm (un po’ più fredda su Greco) e le sue chance potrebbero aumentare man mano che passano i giorni, nel caso in cui la soluzione Greco stentasse a superare gli ostacoli. E per ragioni varie (festività, impegni già stabiliti) il Csm potrebbe decidere solo il 15 giugno. Troppo in là con i tempi. Ecco perché il vice presidente Legnini (notoriamente pro-Greco) ha in mente di convocare una riunione straordinaria a fine mese.