
La caserma Montello
Milano, 12 ottobre - Sarà la onlus Fratelli di San Francesco a gestire fino al 31 dicembre 2016 la caserma Montello, che il prossimo primo novembre aprirà le porte a 300 richiedenti asilo.
L’associazione, che si occupa da tempo del centro d’accoglienza di via Saponaro e dal primo ottobre di quello di via Fratelli Zoia, ha battuto la concorrenza delle altre quattro realtà del Terzo settore – Arca, Caritas, Croce Rossa e Gepsa – invitate da Palazzo Diotti a partecipare alla gara ristretta. Secondo quanto si apprende, la procedura-lampo riguarda però solo i primi due mesi, fino alla fine del 2016; per il 2017, verrà lanciato un nuovo bando.
Per il momento, però, l’associazione selezionata dovrà mettere a posto gli spazi destinati ai profughi in vista del loro arrivo tra una ventina di giorni. Secondo quanto stabilito nell’accordo tra Palazzo Marino, Prefettura e Ministero della Difesa, i 300 richiedenti asilo resteranno nella struttura militare di via Caracciolo fino al 31 dicembre dell’anno prossimo; l’area in zona piazza Firenze sarà sorvegliata 24 ore su 24.
Come più volte dal prefetto Alessandro Marangoni, il piano di ospitalità alla Montello non ritarderà in alcun modo l’iter che prevede nel futuro prossimo la trasformazione (restyling a carico dell’Università Cattolica in cambio della caserma Garibaldi) di quei 70mila metri quadrati in una nuova sede della Polizia di Stato. Intanto, nelle ultime ore gli arrivi di "spontanei" si sono moltiplicati.
È l’onda lunga dei maxi sbarchi di una decina di giorni fa al Sud, con 11mila persone tratte in salvo al largo della Libia dalle imbarcazioni della Marina militare e della Guardia costiera: la notte scorsa, all’hub di via Sammartini hanno dormito in 530; numeri così alti non si registravano da metà settembre, quando il Comune decise di utilizzare in emergenza anche il tendone davanti all’ex Palasharp di Lampugnano.
Ora la rete dell’accoglienza rischia di andare ancora in affanno. Non solo "spontanei", però. Nei primi dieci giorni di ottobre, pure l’hub di accoglienza e smistamento di Bresso, gestito dalla Croce Rossa, ha dovuto far fronte all’arrivo di un migliaio di nuovi ospiti (al ritmo di un centinaio ogni 24 ore); alcuni sono rimasti, altri sono stati trasferiti in altre strutture della Regione. nicola.palma@ilgiorno.net