ANDREA GIORGIO GIANNI
Cronaca

Progetti immobiliari sotto la lente dei pm: ora tocca ai cantieri degli studentati

Proseguono gli accertamenti e si apre un nuovo fascicolo sull’operazione a Lambrate. I responsabili delle Residenze Lac a Baggio chiedono il dissequestro del cantiere

Fra via Sbodio e via Massimiano a Lambrate sono previsti 93 appartamenti

Fra via Sbodio e via Massimiano a Lambrate sono previsti 93 appartamenti

Milano, 27 luglio 2024 – C’è un nuovo fronte aperto, nell’ambito della serie di inchieste della Procura di Milano che hanno messo sotto la lente operazioni di rigenerazione urbana che hanno cambiato il volto di quartieri della città. Gli accertamenti in corso riguarderebbero, infatti, anche alcuni progetti per la realizzazione di studentati privati, nati sull’onda di una domanda in costante crescita, anche grazie al cofinanziamento da parte dello Stato per "interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari" stabilito dalla legge 338/2000, oltre a bandi e convenzioni con enti locali. Un business in crescita, anche perché secondo gli ultimi dati dell’associazione Re.Uni. sono 50mila i fuorisede a Milano su 221mila studenti e nelle residenze universitarie i posti sono solo 6.370. Così come sono in crescita i canoni degli alloggi, nonostante agevolazioni e finanziamenti pubblici per sostenere operazioni di sviluppo immobiliare realizzate anche attraverso la riconversione di aree. È finito sotto la lente, quindi, l’iter di alcuni progetti, in parallelo con le decine di inchieste aperte su torri e palazzi destinati a un uso residenziale, sfociate anche nel sequestro di due cantieri: il Giardino segreto di via Lepontina, zona Isola, e le Residenze Lac in via Cancano 5, a ridosso del Parco delle Cave.

Il caso Lambrate Twin Palace

È stato aperto, inoltre, un fascicolo esplorativo (al momento senza indagati né ipotesi di reato) sul progetto immobiliare Lambrate Twin Palace, due palazzi battezzati Oro e Ambra tra via Sbodio e via Massimiano. Gli inquirenti intendono verificare se il complesso residenziale, in corso di realizzazione da parte della immobiliare Abitare In spa, composto da due edifici di ultima generazione e in classe A1 per 93 appartamenti con prezzi che vanno dagli oltre 300mila euro del bilocale ai 900mila euro per le case di elevata metratura, siano stati progettati in violazione delle norme urbanistiche nazionali e del testo unico edilizia con l’obbligo di pianificazione attuativa per grossi interventi. Il gruppo immobiliare Abitare In, emerge tra l’altro dalla relazione semestrale della società, "non è al momento" in grado di "prevedere" le tempistiche di rilascio dei titoli edilizi per progetti che contano "più di 700 appartamenti" a Milano. Questo a causa dello "strutturale" allungamento dei tempi del Comune nel rilascio dei titoli autorizzativi dopo le inchieste. Alcune delle indagini condotte dalla Gdf si avviano verso la chiusura, mentre per il prossimo 26 settembre è fissata la prima udienza preliminare. Si discuterà davanti al gup la richiesta di rinvio a giudizio degli imputati per i presunti abusi edilizi legati al progetto della Torre Milano di via Stresa. È uno dei primi fascicoli aperti dal pool di pm (Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici), coordinati dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, sui progetti immobiliari in città. Altri casi approderanno quindi davanti al gup nei prossimi mesi, mentre le indagini vanno avanti con l’analisi di una mole di atti e documenti acquisiti negli uffici comunali.

 Le residenze Lac a Baggio

Sull’ultimo sequestro, quello delle Residenze Lac, gli sviluppatori hanno presentato un ricorso al Tribunale del Riesame, contro il provvedimento della gip Lidia Castellucci. La società Nexity, in una nota, si dice "certa di aver agito nel pieno rispetto delle norme vigenti", esprime "fiducia nel lavoro della Procura" e intende "collaborare per fornire tutti gli elementi necessari a chiarire la propria posizione in un contesto generale molto complesso che coinvolge non solo progetti immobiliari ma anche moltissimi cittadini". Sono otto, in questo caso, gli indagati: tra loro Paolo Mazzoleni, attuale assessore all’Urbanistica a Torino e progettista della Lakes Park (società proprietaria dell’impianto industriale dismesso Pompe Peroni), il procuratore della società operatrice Nexity Milano Parco delle Cave Srl titolare della Scia edilizia presentata il 7 luglio 2022, Rossella Bollini, amministratrice della Lakes Park, dirigenti comunali e anche Giovanni Oggioni, allora responsabile Sportello unico edilizia e ora componente della Commissione paesaggio.