Milano – Può esserci “felicità” lì dove c’è fatica, povertà e sfruttamento? Se l’è chiesto Progetto Happiness (Giuseppe Bertuccio D’Angelo) insieme a ActionAid. Il reporter milanese, che dal 2019 gira il mondo alla ricerca della formula della felicità, è volato nei mesi scorsi in Sierra Leone per osservare da vicino e documentare le condizioni estenuanti in cui lavorano i bambini impiegati nelle miniere di diamanti in Sierra Leone, costretti a trasportare per ore pesanti sacchi sulle spalle, compromettendo gravemente la loro salute fisica e mentale. Ha potuto anche incontrare ex bambini-soldato diventati insegnanti e operatori locali di ActionAid che, a loro volta, sono riusciti a uscire dal ciclo di sfruttamento minorile nelle miniere.
Da questo viaggio è nato un reportage difficile ma necessario, disponibile sul canale YouTube di Progetto Happiness. Dal 2022, Giuseppe Bertuccio D’Angelo e ActionAid collaborano per dare voce ai diritti umani e per mandare forte e chiaro un messaggio: la felicità e il riscatto sono possibili, anche nei contesti più duri.
“Vi sareste mai immaginati che la pietra più preziosa del pianeta venisse cercata dalle mani dei più poveri del mondo? È stato umanamente molto difficile vedere così tanti bambini lavorare senza sosta sotto il sole alla ricerca di un piccolo diamante. Per mangiare, per sopravvivere. Queste sono le missioni per me più difficili da vivere perché ti mettono davanti alla dura realtà. Ma anche in mezzo a tutte queste difficoltà c’è la possibilità di un cambiamento”, dice Giuseppe Bertuccio D’Angelo.
Tra gli obiettivi della campagna di ActionAid c’è non solo quello di sensibilizzare un pubblico sempre più attento alle tematiche sociali, ma soprattutto favorire azioni concrete, come il sostegno a distanza. L’obiettivo è fornire ai bambini che lavorano nelle miniere una via d’uscita verso l'istruzione, restituendo loro una prospettiva di vita migliore. A beneficiare dell’intervento non sono solo i bambini, ma anche le loro famiglie e le comunità in cui vivono. Complessivamente, con il contributo dei suoi sostenitori, ActionAid aiuta oltre 5 milioni di persone. L’80% della donazione che si effettua per il sostegno a distanza viene destinato alla comunità dove vive il bambino con la sua famiglia per avviare o portare avanti programmi di sviluppo e progetti nei settori di competenza, mentre il restante 20% è utilizzato per le campagne di sensibilizzazione e per sostenere i costi, sia operativi sia di gestione, dell’organizzazione.