BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Progetto “Nidi gratis plus“: "Aiuto concreto alle famiglie"

Pioltello aderisce e con la Regione “offre“ l’asilo a chi ha un reddito Isee fino a 25mila euro

Progetto “Nidi gratis plus“: "Aiuto concreto alle famiglie"

La sindaca Ivonne Cosciotti e l’assessore Mirko Dichio durante il lancio del servizio nido «Quest’anno rientriamo perfettamente nei requisiti dettati da Regione per aderire all’iniziativa»

“Nidi gratis plus“, Comune e Regione coprono la rette delle famiglie sempre più in difficoltà con nuove risorse per dare una mano agli Isee fino a 25mila euro. "Così sosteniamo la conciliazione casa-ufficio, chi cresce i figli da sola e il lavoro delle donne", spiega Mirko Dichio, assessore ai Servizi sociali a Pioltello. Anche il Comune alle porte di Milano aderisce all’iniziativa del Pirellone, che per ampliare la platea che usufruisce di copertura totale e aiuti parziali ha messo sul piatto altri 20 milioni a fondo perduto. Si alza anche il limite di reddito, per sostenere più persone. Prima, infatti, gli ammessi dovevano avere al massimo 20mila euro di Isee. Palazzo Lombardia coprirà la quota di retta mensile per asili nido o micro-nidi, pubblici o privati accreditati, che eccede l’importo rimborsato daIl’Inps attraverso il “Bonus nido“, al 100% per chi ha un patrimonio complessivo fino a 20mila euro, fino a 100 euro, invece, per la fascia 20-25 mila. "Il bando per l’adesione dei Comuni si è aperto il 29 luglio – spiega l’assessore – in autunno toccherà a quello diretto alle famiglie".

Anche le amministrazioni devono avere requisiti per poter partecipare e Pioltello li rispetta: compartecipazione degli utenti ai costi per i servizi all’infanzia, adozione di agevolazioni tariffarie sempre in base all’Isee, avere strutture dedicate ai piccolissimi (o essere convenzionati con privati accreditati), e non avere aumentato le rette nell’ultimo anno. "Rientriamo perfettamente – sottolinea Dichio –. Avremo così uno strumento in più per mamme e papà, in particolare per i nuclei con un solo genitore, per i quali spesso la gestione dei figli è difficile sia a causa di orari inconciliabili che per la lontananza, o mancanza, di una rete di parenti che possa dare una mano". Nel 2023 l’amministrazione aveva messo mano alla regolamentazione dei nidi e anche alle tariffe che erano invariate da più di 10 anni, "e per questo motivo non avevamo potuto aderire – ancora Dichio –. Adesso che sono passati 12 mesi, ci siamo subito attivati in modo da far avere il contributo già per il 2024-2025. Toccherà poi alla Regione ufficializzare le posizioni dei Comuni che hanno richiesto di partecipare e decidere modalità e tempi di erogazione dei fondi".