MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Nuovo San Siro, ok della Giunta: “Verde oltre la quota del 50%. Il Meazza? Basta ciò che resta”. La rabbia degli ambientalisti: “Asfalteranno il parco che c’è ora”

La realizzazione del nuovo stadio prevista fra il 2030 e il 2031. L’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi: “Il progetto dei club è equilibrato. La Corte dei Conti? Un atto dovuto”

Sopra, il nuovo stadio e il Meazza ridotto. A destra, ciò che resterà del secondo anello

Sopra, il nuovo stadio e il Meazza ridotto. A destra, ciò che resterà del secondo anello

Milano, 27 marzo 2025 – L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi promuove il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap) di Milan e Inter sul futuro dell’area di San Siro (“il verde è uno dei tratti distintivi di questo progetto, il verde è in più del 50% dell’area”) mentre gli ambientalisti in Consiglio comunale lo bocciano senza appello. Il verde Carlo Monguzzi, a proposito del “grande parco” presente nel masterplan, osserva: “Bisogna disasfaltare tutto e poi ci vorranno decine di anni prima che il nuovo verde diventi un minimo fertile. Ora invece il Parco dei Capitani c’è, ma verrà asfaltato”. Enrico Fedrighini (gruppo Misto) contesta la “Strategia di azzeramento delle emissioni di CO2” contenuta nel Piano: “La città, il quartiere, gli abitanti subiranno da subito, quotidianamente, gli effetti e l’impatto ambientale del progetto, ma non devono preoccuparsi: decorso il ciclo di 50 anni, il progetto risulterà avere avuto una prestazione ambientale positiva, mentre le restanti emissioni verranno compensate su scala planetaria (non locale) piantando qualche albero in Guatemala”.  

La lente della Corte dei Conti

Scaramucce politiche. La Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala, intanto, deve prendere atto che, dopo la Procura, anche la Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulla valutazione di 197 milioni di euro, fornita dall’Agenzia delle entrate, sull’area di San Siro che comprende il Meazza, un’area dove i club vorrebbero costruire un nuovo stadio e demolire in buona parte e rifunzionalizzare la Scala del calcio. Tancredi, a margine dell’inaugurazione delle Terme De Montel, replica così ai cronisti che gli chiedono del fascicolo della magistratura contabile: “A noi risulta che sia un atto dovuto. C’è stato un esposto. Ma la valutazione su San Siro è stata fatta dall’Agenzia delle Entrate, un ente al di sopra delle parti, autorevole e competente. Per questo noi ci siamo rivolti all’Agenzia delle Entrate. Siamo molto sereni”. 

Per l'assessore Tancredi il verde supererà il 50 per cento, ma gli ambientalisti contestano questo dato
Per l'assessore Tancredi il verde supererà il 50 per cento, ma gli ambientalisti contestano questo dato

"C’è molto verde”

Il discorso, intanto, torna sul DocFap e l’assessore alla Rigenerazione urbana esprime la soddisfazione della Giunta: “Il Comune, con un atto del Consiglio, aveva chiesto almeno il 50% di verde nell’area da riqualificare. Nel Masterplan mi pare che il verde sia addirittura di più del 50%. C’è molto verde. I volumi esterni sembrano contenuti. Le superfici commerciali sono state molto ridotte, i club ce l’avevano già preannunciato. La parte esterna allo stadio è sostanzialmente un parco. E di questo siamo soddisfatti, rispetto alle richieste presentate dal Comune. Il verde è uno dei tratti distintivi di questo progetto”.  

Le tappe e i numeri

Il Piano rossonerazzurro è diviso in due fasi. Entro il 2030-2031 è prevista la realizzazione del nuovo stadio, nella parte di area di San Siro dove ora ci sono il Parco dei Capitani e il parcheggio dell’attuale impianto. Entro il 2035, invece, il DocFap indica l’obiettivo della demolizione del Meazza e del completamento dei lavori del nuovo quartiere. Tancredi prende tempo per dare una valutazione sul nuovo stadio: “Ancora non c’è un’architettura definita”. Nelle immagini contenute nel masterplan, per adesso, si vede solo la forma ovoidale del nuovo stadio da 71.500 posti, il podio da cui far accedere i tifosi e il Museo-megastore posizionato a est rispetto al nuovo impianto.

"Progetto equilibrato"

Quanto alla rifunzionalizzazione del Meazza, che prevede che restino in piedi solo le rampe del secondo anello di una parte delle Curva Sud e della Tribuna Arancione, l’assessore la giudica “in linea con quanto concordato con la Sovrintendenza. Rispetta il valore del sito. È una testimonianza della parte ritenuta più interessante dalla Sovrintendenza, le rampe del secondo anello, realizzate negli anni Cinquanta. In ogni caso, non si possono tenere in piedi due stadi, il cui utilizzo contemporaneo sarebbe molto difficile. A me quello di Milan e Inter sembra un progetto equilibrato”. Tancredi, infine, conferma che l’obiettivo del Comune è quello di completare la cessione dell’area “entro il 31 luglio”. Il bando aperto lunedì da Palazzo Marino si concluderà entro il prossimo 30 aprile.