di Laura Lana
Oltre un anno solo per le procedure burocratiche per trovare un nuovo operatore, che prosegua i lavori, e ben 34,5 milioni da trovare per rifinanziare l’opera. Nuovi problemi per il prolungamento della linea rossa della metropolitana, iniziato nel luglio del 2011 e ancora lontano dall’essere concluso. Nelle scorse settimane la De Sanctis Costruzioni aveva annunciato la risoluzione del contratto di appalto per le lungaggini subìte che avevano moltiplicato i costi: continuare non era, insomma, conveniente. Nella comunicazione ai Comuni, Metropolitana Milanese Spa ha indicato in almeno 14 mesi il tempo necessario per assegnare nuovamente i lavori di completamento, salvo il tempo necessario a rifinanziare l’opera per la maggiore spesa nel frattempo intervenuta. Se tutto dovesse filare liscio, le nuove stazioni di Sesto Restellone e Cinisello Bettola saranno in esercizio solo a dicembre 2026, vale a dire 11 anni dopo la data prevista. "Ora si pongono due problemi urgenti. Il primo è ovviamente assicurare le risorse aggiuntive richieste da MM senza le quali non potrà indire la gara pubblica di completamento dell’opera - spiega l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda -. La seconda investe la sistemazione delle aree di superficie nel territorio di Sesto".
Da mesi, infatti, il Comune ha pronto il progetto per il restyling di largo Levrino, che diventerà di fatto la nuova piazza del Restellone. "Scriveremo nei prossimi giorni al Comune di Milano, a MM Spa, che è la stazione appaltante, e anche all’impresa De Sanctis per assicurare la sistemazione in superficie dell’area di cantiere attraverso la messa in sicurezza delle uscite della futura fermata e del vano ascensore - annuncia Lamiranda -. Chiederemo di liberare il resto delle aree pubbliche e private, occupate dalla logistica di quartiere". In questo modo, il Comune potrà procedere al completamento della riqualificazione di largo Levrino. "Il rischio, altrimenti, è che questo progetto rimanga bloccato ingiustificatamente per molti anni". In un quartiere, il Restellone, che già per un decennio era rimasto tagliato e attraversato da un cantiere rimasto fermo per anni e che, a oggi, ha già visto il cambio di tre operatori diversi tra fallimenti e rinunce.