BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Vaprio d'Adda: "Il pronto soccorso non riaprirà"

Il Crotta-Oltrocchi avrà una diversa vocazione. L’annuncio del direttore generale gela l’Adda-Martesana

Il direttore generale Francesco Laurelli in visita alle sale operatorie

Vaprio d'Adda (Milano) - Da Pot a ospedale di comunità, nel futuro di Vaprio c’è un’altra giravolta. Il Crotta-Oltrocchi cambierà di nuovo vocazione, da punto di riferimento per cronici tracciato dalla Riforma Maroni, alla maggiore appropriatezza di cure del nuovo corso post-Covid. Con un neo inziale: "Il primo soccorso non riaprirà più", ha spiegato Francesco Laurelli, alla guida dell’Asst, in visita al presidio. All’ordine del giorno un punto essenziale non solo per il paesino che ospita le corsie, ma per tutto il distretto che resta orfano del servizio, 35mila pazienti gelati dalla chiarezza del direttore, che ha ereditato una situazione di stallo che va avanti da marzo 2020. È con lo scoppio della crisi sanitaria che il suo predecessore Angelo Cordone decide di congelare "il servizio di emergenza spiccia", come dice il sindaco Luigi Fumagalli.

Prima che comparisse la Legge 23 era un pronto soccorso a tutti gli effetti, poi ha chiuso di notte "limitando gli orari dalle 8 alle 20, ma da quasi un anno e mezzo neanche più quello", ricorda il primo cittadino. La motivazione addotta dall’Azienda riguardava la sicurezza durante la pandemia, "Vaprio è stato mantenuto virus-free, non c’è mai stato un contagiato al suo interno", ma quando la crisi si è attenuata il territorio era tornato a chiedere che riaprisse.

Ora il nuovo direttore ha messo fine alle illusioni dei mesi scorsi e ha chiarito il quadro: "Metamorfosi in ospedale di comunità, nuovi investimenti per un milione (oltre ai 4,5 già messi sul piatto dal Pirellone) fra nuova Tac a 128 strati e mammografia già operativa. Interventi di oculistica cresciuti del 500% nei mesi bui dell’epidemia con decine di persone salvate dalla cecità".

Servizi che dovrebbero rassicurare Comune e utenti sull’intenzione di mantenere in vita il presidio, "ma un ospedale senza primo soccorso non è degno di questo nome", dice Francesco De Marchis, capogruppo di Vaprio in Movimento, all’opposizione. Lo stesso Fumagalli sottolinea che "non si possono fare 40 chilometri andata e riorno per tre punti di sutura. I nostri malati gravitano su Vimercate". Che qualcosa non vada lo certificano i dati antecedenti alla crisi sanitaria. Nel 2019, 25mila pazienti dell’Adda-Martesana avevano scelto il pronto soccorso brianzolo per farsi curare, 70 persone al giorno, "la maggior parte in arrivo dal Trezzese", confermano gli ex colleghi. Alla base, un criterio storico: fino a pochi anni fa Vaprio e dintorni erano agganciati a Vimercate e i nuovi confini vengono sistematicamente ignorati, ma sul piatto ci sarebbe anche il diverso peso del Crotta-Oltrocchi. Numeri destinati a crescere finché sul fiume non si farà marcia indietro.