Melegnano (Milano), 30 gennaio 2024 – Sono arrivati in 200, stamattina sulla Binasca all’altezza di Melegnano, ma nel corso di 5 giorni di protesta ad oltranza saranno 300 i trattori che si alterneranno lungo la provinciale 40 per reclamare attenzione e dialogo da parte delle istituzioni, da quelle italiane a quelle europee.
A causa della protesta, poco prima delle ore 16.30, sulla A1 Milano-Napoli sono state temporaneamente chiuse la stazione di Melegnano, in entrata per chi è diretto verso Milano e in uscita per chi proviene da Milano, e lo svincolo di Binasco, in uscita per chi proviene da Bologna.
La mobilitazione degli agricoltori in corso da alcuni giorni in diverse località d’Italia è approdata anche nel Sud Milano con un'iniziativa che vedrà i manifestanti presidiare anche di notte alcune aree private a ridosso della Binasca, all’uscita del casello dell’A1 Melegnano-Binasco. Svariati i motivi della protesta coordinata dal movimento Riscatto Agricolo, attorno alla quale si sono aggregate spontaneamente decine e decine di operatori del settore “senza ideologie, nè bandiere politiche”, affermano i manifestanti.
“Chiediamo una revisione del Green Deal dell’Unione Europea, un pacchetto di misure che riteniamo impositive e penalizzanti per il nostro settore. L’obbligo di tenere a riposo il 4% del terreno produttivo, ad esempio, è inaccettabile – dice Filippo Goglio, portavoce della protesta -. Diciamo ‘no’ anche ai cibi sintetici, siamo qui per difendere il made in Italy, che rappresenta un’eccellenza nel mondo”. Nel mirino anche il caro-gasolio e l’aumentato costo delle materie prime. “Produrre un quintale di frumento costa dai 35 ai 40 euro, il ritorno che abbiamo dal mercato è di 30 euro soltanto. Un paradosso – prosegue Goglio -. Vogliamo contare di più, essere presenti ai tavoli di discussione, sensibilizzare l’opinione pubblica. Ci aspettiamo delle risposte, in tempi brevi”.