REDAZIONE MILANO

Protesta dei lavoratori Rai a Milano contro la riduzione delle ore di lavoro

I lavoratori Rai in agitazione a Milano per la riduzione delle ore lavorative. Scioperi anche nel settore metalmeccanico.

I lavoratori si sono riuniti in presidio davanti alla sede Rai in corso Sempione e chiedono l’apertura di un tavolo

I lavoratori si sono riuniti in presidio davanti alla sede Rai in corso Sempione e chiedono l’apertura di un tavolo

Si sono radunati in presidio davanti alla sede Rai in corso Sempione 27, in stato di agitazione contro la decisione di ridurre le ore di lavoro con pesanti ripercussioni sugli stipendi. La protesta riguarda i lavoratori del reparto movimentazione delle attrezzature scenografiche, abiti di scena, supporti tecnici, informatici e arredi. Servizi appaltati dalla sede milanese della tv pubblica a due aziende, la Cooper Pul Srl e la GE.SE. Srl., che fanno parte del Consorzio Cpm.

"L’agitazione è stata aperta per rispondere alle decisioni unilaterali, e inaccettabili, prese dal committente e dalle aziende – spiega la Filt-Cgil di Milano – in merito alla riduzione delle ore di lavoro rispetto al contratto. Decisioni che causano un’importante riduzione di reddito per le persone coinvolte e ne compromettono la stabilità e la vita". Il sindacato chiede quindi "un immediato tavolo prefettizio alla presenza della committenza e delle aziende per dirimere al più presto la problematica".

Un giovedì che, a Milano, è stato segnato da scioperi e presidi sindacali anche nel metalmeccanico. A seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal, che in Italia viene applicato a oltre 1,6 milioni di addetti del settore metalmeccanico, molti dei quali in Lombardia, Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil hanno proclamato un pacchetto di 8 ore di sciopero e il blocco degli straordinari e delle flessibilità.

Nella Città metropolitana di Milano le prime 4 ore di sciopero sono state programmate per oggi, con una mobilitazione preceduta ieri dal presidio dei dipendenti milanesi di Ntt Data in via Calindri 4. "Vogliamo far sentire la voce dei metalmeccanici milanesi – spiega Andrea Torti della Fiom di Milano – compresi i tantissimi informatici. Vogliamo un contratto che consenta a tutti di recuperare il potere d’acquisto".

Sono scesi in piazza ieri, in via Eraclito, anche i dipendenti di Univer, azienda milanese fornitrice di prodotti per l’automotive e la pneumatica. Qui 120 persone che si occupano di ricerca e innovazione rischiano il posto di lavoro, non solo per effetto della crisi dell’auto: l’azienda, secondo la Fiom, nei giorni scorsi ha disdettato il contratto di solidarietà avviando una procedura di cassa integrazione straordinaria che "prevede anche il deposito del concordato preventivo". E i dipendenti attendono ancora lo stipendio di novembre.

"È dal 1971 che i proprietari di Univer si arricchiscono, grazie al lavoro di 120 donne e uomini – sottolinea Marco Verga, della Fiom di Milano – ed è inaccettabile che ora non abbiano neppure la decenza di sedersi a un tavolo e cercare soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento e ai licenziamenti".