In piazza per dire no all’ondata di antisemitismo, dopo i fatti di Amsterdam, con l’aggressione ai tifosi del Maccabi Tel Aviv. Un’assurda caccia all’ebreo che ricorda da vicino la notte dei cristalli (9 novembre 1938) che fu il sinistro segnale d’inizio della Shoah. Contro tutto questo, la comunità ebraica milanese ha organizzato una manifestazione, ieri alle 13, in piazza San Babila che si è conclusa con un presidio. Trecento le persone che si sono riunite, con le bandiere israeliane, presenti alcuni esponenti politici, da Mariastella Gelmini a Lia Quartapella e Alessandro Colucci. Il rabbino capo di Milano, Alfonso Arbib, ha lanciato un messaggio chiaro: "Minimizzare è un classico dell’antisemitismo, anche durante la Shoah c’è stata minimizzazione, si diceva che gli ebrei stavano esagerando, ebbene non stiamo esagerando, c’è una situazione estremamente pericolosa". Dal canto suo anche Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, ha fatto presente che "c’è sempre maggiore intolleranza, un odio verso gli ebrei che sta crescendo, non c’è libertà di parola, ricordiamo che anche all’università di Milano non è stato possibile parlare di Israele, perché ci sono state minacce e timori da parte dell’università. Vogliamo alzare la voce contro ogni forma di antisemitismo e odio e dare un avviso agli italiani".
Da Milano a Roma. In un nota l’associazione Setteottobre ha annunciato per oggi la manifestazione con le Comunità ebraiche davanti all’ambasciata d’Olanda (ore 16), a cui hanno già aderito Comunità Ebraica di Roma, Forum delle famiglie degli ostaggi, Inoltre Blog, Il Riformista, Radio Radicale, Ucei. "È vitale per l’Europa denunciare la vergogna di un’informazione che maschera da ‘scontri tra ultras’ un vero e proprio pogrom antisemita. Svegliamoci tutti, a essere a rischio non è solo l’incolumità degli ebrei, ma la libertà di ogni europeo". St.Con.