ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano, le lavoratrici degli hotel 5 stelle si ribellano

"Dietro il lusso schiavitù". Cottimo e contratti pirata nelle società che offrono servizi negli alberghi a 5 stelle. Fashion Week come palco per la protesta: la Prefettura apra un tavolo

Una donna al lavoro in un albergo

Una donna al lavoro in un albergo

Milano, 23 febbraio 2020 - Dietro le quinte del lusso e del turismo, mentre volge al termine una Milano Fashion Week segnata dall’arrivo in Lombardia del coronavirus, un esercito di donne "trattate come schiave". Lavorano ogni giorno per tenere pulite camere di alberghi a 4 o 5 stelle, arruolate da cooperative o società di servizi con condizioni che peggiorano anno dopo anno. Hanno deciso di alzare la testa e far sentire la propria voce.

Un presidio, in programma per domani in zona stazione Centrale, è stato annullato per l’emergenza coronavirus, ma le lavoratrici non rinunciano a lanciare il proprio messaggio. I sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs denunciano "le pessime condizioni di lavoro degli oltre 30mila addetti del settore". Alla base c’è la decisione della maggior parte delle strutture alberghiere a 4 e 5 stelle di esternalizzare i servizi di pulizia, rifacimento camere e facchinaggio. Uno dei problemi principali è quello della cosiddetta "temporizzazione". Si tratta di "un fenomeno simile al cottimo", spiega la Filcams: alle lavoratrici viene assegnato un numero di camere da pulire giornalmente sempre più alto a parità di ore lavorate. Massimo venti minuti per pulire una stanza, con il tempo extra che non viene pagato.

Lavoratrici con contratti di 4 ore al giorno in alcuni casi vengono costrette a lavorarne 8 per garantire il servizio richiesto senza riconoscimento economico per le ore prestate in più. Poi c’è il problema dei "contratti pirata" e del precariato selvaggio. "Spaccarsi la schiena per diverse ore al giorno – sottolinea il segretario generale UILTuCS Lombardia Michele Tamburrelli - con l’assillo di terminare le stanze assegnate discrezionalmente è semplicemente disumano. Alberghi e società devono trovare un equilibrio tra costi e profitti che assicuri posti di lavoro dignitosi". I sindacati chiedono quindi a Prefettura e Ispettorato del Lavoro di "farsi carico di questo problema sociale", convocando un tavolo.