MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, piscina Scarioni: protesta "contro la privatizzazione"

Il flash-mob è andato in scena sabato pomeriggio sul marciapiede a ridosso del centro balneare di via Valfurva 9, al quartiere Niguarda, inagibile dal 2018

Protesta davanti alla piscina Scarioni a Milano

milano, 19 novembre 2022 - Una protesta “contro la privatizzazione della piscina Scarioni”. Il flash-mob è andato in scena sabato pomeriggio sul marciapiede a ridosso del centro balneare di via Valfurva 9, al quartiere Niguarda, inagibile dal 2018.

E’ notizia dei giorni scorsi che la società iberica Ingesport health and SPA consulting S.A., leader dei centri Go fit, dopo aver vinto la gara per la gestione del Lido di piazzale Lotto, abbia presentato una proposta di progetto financing anche per riqualificare e gestire il polo sportivo alla periferia nord della città. La Giunta comunale ha ritenuto l’offerta della società spagnola la scelta più idonea per rendere nuovamente funzionante il centro ed è pronta a lanciare una gara pubblica per verificare se ci siano altri soggetti interessati a finanziare il restyling della piscina.

Delibera da approvare a giorni, mentre il Municipio 9 ha fissato sette “paletti” affinché la piscina resti di tutti, in particolare accessibile ai residenti della zona, con tariffe che non escludano famiglie con redditi bassi e le categorie più fragili. Il “Comitato amici della piscina Scarioni” contrasta la prospettiva che si sta delineando. “Non sarà una piscina per tutti”, hanno spiegato i promotori, che durante la protesta hanno promosso dibattiti, appeso fotografie lungo la cancellata e richiamato l’attenzione anche con balli di gruppo.

Noi chiediamo che la Scarioni resti una piscina di tutti e per tutti. Non sarà così se andrà in porto il progetto della società spagnola, che prevede la concessione dell’area alla società per 42 anni; la trasformazione della vasca olimpionica che verrà sostituita da due nuove vasche più piccole (adulti/bambini), la demolizione della vasca per bambini e della vasca dei tuffi; la realizzazione di un nuovo fabbricato destinato a centro fitness; un parcheggio a due piani per 246 posti auto; l’eliminazione di mille metri quadri di verde e di alcuni alberi”. Il timore è legato anche ai prezzi. “Ci sarà un aumento consistente delle tariffe per l’ingresso alle piscine esterne (18 euro nei weekend) e solo abbonamenti a prezzo di mercato per l’accesso al centro fitness”. Non solo “prevista – concludono – la trasformazione dell’edificio attualmente adibito alla pratica del parkour in uno spazio sportivo polivalente. Così non sarà più un polo sportivo per le famiglie e per i ragazzi della zona”.