All’insegna dello slogan "Io non voglio rischiare", ieri mattina i volontari della Protezione civile di Lainate sono scesi in piazza con un flash mob per chiedere alle istituzioni di non essere lasciati da soli e come gesto di solidarietà nei confronti dei volontari del Friuli-Venezia Giulia. Dopo l’incidente dello scorso luglio a Preone in cui un caposquadra ha perso la vita, i giudici hanno indagato il sindaco del Comune e il coordinatore del locale gruppo comunale di Protezione civile per la carenza di sicurezza sul luogo di lavoro. "I gruppi di Protezione civile composti soprattutto da volontari sono sempre più spesso impegnati in interventi a fianco dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine - dichiara Maurizio Lui, assessore alla Protezione civile lainatese e volontario - le istituzioni dovrebbero proteggere e tutelare chi si prodiga ogni giorno per aiutare gli altri, mettendo a disposizione delle risorse economiche per i corsi di formazione e garantendo sicurezza. Per chiedere questo e per dare un segnale di solidarietà e di condivisione ai colleghi friulani, abbiamo organizzato un momento di commemorazione del volontario deceduto, ma anche di riflessione". Secondo i volontari lainatesi la sospensione delle attività decisa da parte dei volontari friulani, in autotutela, dovrebbe diventare uno stimolo per il legislatore per rivedere urgentemente la norma che li riguarda. Ro.Ramp.
CronacaProtezione civile: chiediamo più sicurezza