Resilienza e capacità di rispondere agli stress. Questa è la parola d’ordine adottata da Mario Vigo, presidente di Innovagri e proprietario, insieme al figlio Andrea e al fratello Alberto, dell’azienda agricola Folli, nell’illustrare i risultati della produzione di mais ottenuti attraverso Combi Mais, il protocollo da lui ideato che continua a espandersi oltre i 25 ettari dell’azienda di famiglia. Presentato per la prima volta in occasione di Expo 2015, dopo 11 anni Combi Mais è più innovativo che mai, confermandosi uno strumento quanto mai necessario per superare le difficoltà e le sfide degli ultimi anni, caratterizzati da un cambiamento climatico con effetti devastanti sull’agricoltura.
"Il 2022 è stato un anno complesso a causa della siccità - ha spiegato Vigo -, il 2023 è stato caratterizzato dai nubifragi ma il 2024, con le sue continue piogge e sbalzi termici, si è rivelato addirittura peggiore. Nei primi 5 mesi dell’anno in Lombardia sono caduti 1.300 millilitri di pioggia che hanno procurato danni ingenti al sistema agricolo, colpendo la coltivazione di mais, grano, orzo, avena, riso e pomodori e portando a una drammatica riduzione della produzione. Ormai il cambiamento climatico è una realtà che dobbiamo imparare a gestire. Occorre però che le Istituzioni facciano di più attraverso politiche che sostengano il settore per scongiurare il collasso del sistema agricolo italiano".
Nonostante la stagione particolarmente difficoltosa, sono state raggiunte le 14,8 tonnellate di granella di mais a ettaro di ottima qualità, garantendo un prodotto salubre e sicuro per il consumatore finale. Un risultato di grande valore, con perdite contenute al 15%, soprattutto se confrontato con la media della produzione in Lombardia, che ha registrato fino a un 50% in meno rispetto al 2023. "La nostra risposta - ha commentato Vigo - è l’agricoltura rigenerativa, che punta a razionalizzazione le risorse: fare meglio, con meno. Nutrire in modo corretto le piante, senza impoverire i suoli ma anzi rigenerandoli, diminuendo le emissioni e l’impatto sulla biodiversità. In un contesto geo-politico sempre più complesso, dove le importazioni di mais nel nostro Paese sono arrivate a toccare il 60%, Combi Mais è un concreto esempio per l’agricoltura del domani".