
L'"assedio" davanti all'Ufficio scolastico regionale
Milano, 8 settembre 2016 - Giorni di fuoco in via Soderini e via Pola, dove si trovano le sedi del provveditorato provinciale e dell'Ufficio scolastico regionale. E non solo per le immissioni in ruolo, le conciliazioni e il concorso. Da ieri pomeriggio una sessantina di docenti precari ha "stretto d'assedio" prima gli uffici provinciali, poi la direzione lombarda per vedersi riconosciuto un diritto: essere nominati in ruolo dopo essere stati inseriti nella graduatoria a esurimento, come indicato da un'ordinanza cautelare del Consiglio di Stato e da una nota del ministero dell'Istruzione, già recepita in Piemonte ed Emilia Romagna.
La questione è semplice. Accanto alle nomine dei vincitori del concorso (che ancora deve concludersi), anche quest'anno ci saranno quelle dalle graduatorie ad esaurimento (sempre più esaurite in particolare sul sostegno e sulle materie scientifiche alle medie). Circa 2mila su Milano. Da queste erano stati esclusi i docenti diplomati magistrali e quelli abilitati con il Tfa (Tirocinio formativo attivo). In centinaia tra questi hanno presentato ricorso. Il Consiglio di Stato ha sancito che, in attesa della sentenza, devono essere inseriti nelle graduatorie e quindi nominato seguendo l'ordine per punteggio. Il ministero dell'Istruzione in due note, a febbraio e settimana scorsa, ha dato il via libera. "Ma ieri al provveditorato - spiega Olga Romanò, del coordinamento dei lavoratori della scuola 3 ottobre - ci hanno detto che non avevano avuto indicazioni in merito". Per avere una risposta, la cinquantina di precari ha occupato l'ufficio dei collaboratori di Carmela Pace, la funzionaria addetta al Personale scolastico. Il provveditorato ha chiamato i carabinieri e, dopo un tira e molla, sia Pace che il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Marco Bussetti, hanno spiegato la situazione.
"Mancava il nulla osta dell'Ufficio scolastico regionale - continua Romanò - e ci siamo spostati in via Pola". Qui, attorno alle 17.30, il pandemonio. Il dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Delia Campanelli, non ha voluto riceverli, lasciando fuori dal palazzo il gruppo di precari. "Arrivati - raccontano - abbiamo trovato gli uffici barricati. Per più di mezz'ora si sono finti assenti, peccato che chiamando la polizia è sopraggiunta la Digos che ha cercato di intermediare. Si sono negati anche alla polizia". Agli agenti è stato risposto che gli uffici erano chiusi.
Alle 18.30 i docenti hanno mollato il colpo. Per poi ripresentarsi questa mattina alle 10. Questa volta una delegazione di tre docenti è stata ricevuta dal vicedirettore generale Luciana Volta, che ha ascoltato le ragioni dei prof e alla fine ha promesso di intervenire. "Chi è inserito nelle graduatorie a esurimento con cautelare - annuncia Emilia Piccolo, una dei tre delegati, ai colleghi che hanno aspettato davanti all'ingresso dell'Ufficio scolastico regionale - parteciperà alla stipula dei contratti. I Tfa saranno inseriti al più presto possibile. Soprattutto nelle graduatorie esaurite". Per la portavoce, la standing ovation. In via Pola era giunta anche la consigliera del Movimento 5 Stelle, Paola Macchi. Presenti anche alcuni membri del sindacato Cub Scuola.
Ora i precari si sono divisi: una parte è andata in Regione per incontrare l'assessore regionale all'Istruzione Valentina Aprea, un'altra parte è tornata in via Soderini. "Ci sono tanti altri nelle nostre condizioni - affermano -. La riforma della Buona Scuola è un flop perché precari storici vengono lasciati a casa nonostante i dirigenti delle scuole facciano fatica a trovare insegnanti".