Milano – La reazione della Andrea Doria non si è fatta attendere: a meno di 48 ore dall’aggressione di domenica pomeriggio e in attesa di "completare un’approfondita analisi dei fatti", la società genovese ha sospeso in via cautelativa l’allenatore Massimo De Crescenzo, accusato di aver colpito al volto la mamma di uno dei giovanissimi atleti della squadra Allievi B.
Nel comunicato stampa, i vertici della Andrea Doria hanno preso le distanze "con fermezza" da "certe tipologie di atteggiamenti", sottolineando che la violenza in qualsiasi forma "non fa parte né della storia né del blasone" della storica realtà sportiva. Concetti ribabiti nella lettera di scuse che già lunedì il responsabile del settore pallanuoto Luciano Precisano ha inviato alle altre tre squadre che hanno partecipato alla due giorni di semifinali nazionali nell’impianto della Canottieri Milano, vale a dire i padroni di casa, la Rari Nantes Trento e la Pallanuoto Bergamo: "Un nostro tecnico ha tenuto un comportamento non ammissibile in un contesto sportivo quale quello che a cui abbiamo avuto l’onore di partecipare. Da parte nostra, possiamo solo garantire che prenderemo i dovuti provvedimenti nei suoi confronti". Detto, fatto: ieri è scattato lo stop temporaneo all’incarico.
Stando a quanto ricostruito dal Giorno , l’episodio è andato in scena attorno alle 18, al termine della partita persa dai sedicenni della Andrea Doria per 3-13 contro i pari età della Rari Nantes Trento.
Secondo diversi testimoni , l’allenatore settantaduenne se la sarebbe presa in malo modo con i pallanuotisti, insultandoli per il deludente risultato che li ha esclusi dalle finali in programma a Napoli dal 7 all’11 agosto. A quel punto, la madre di uno degli adolescenti si è avvicinata al coach dicendogli: "Non ti vergogni a prendertela con i ragazzini?". "Sono dei viziati", avrebbe replicato De Crescenzo, per poi aggiungere: "Se non ti togli, ti do un pugno". "Provaci", avrebbe risposto la quarantanovenne, prima di essere colpita al volto.
Poi è scoppiato il parapiglia con altri genitori coinvolti (qualcuno racconta che pure l’allenatore sarebbe stato colpito nella zuffa), fin quando l’energico intervento del personale della Canottieri Milano ha messo fine al litigio. Poi sono arrivati i carabinieri del Radiomobile, che hanno raccolto le testimonianze dei presenti (tranne quella del tecnico già ripartito per la Liguria) e li hanno invitati a sporgere denuncia per dare il via agli accertamenti investigativi.
«Ho dato uno schiaffetto alla signora perché mi ha detto “Fai schifo, fai schifo”. Ho sbagliato e chiedo scusa, ma mi pare che si stia montando un caso eccessivo – ha precisato ieri De Crescenzo al TgR Liguria –. Ho perso un attimo la testa, ma non ho aggredito: mi sono difeso da alcuni insulti e basta. Nella mia vita non ho mai sfiorato nessuno, nessuna donna soprattutto".
L’8 marzo scorso, come si legge in un documento ufficiale del Comitato regionale ligure della Federazione italiana nuoto, il settantaduenne era stato inibito fino al 17 marzo per aver continuato a dare indicazioni ai suoi atleti da un’uscita sul piano vasca "dopo essere stato espulso per proteste reiterate e cattiva condotta" durante il match di campionato contro Savona. E dagli archivi spunta anche un precedente datato 2019, quando da allenatore del Vigevano fu squalificato per 20 mesi (poi ridotti a 3) per aver insultato l’arbitro nel corso della finale playout poi finita con la retrocessione.