
di Marianna Vazzana
Caduto accidentalmente mentre puliva i vetri della portafinestra. Sarebbe morto così, secondo i primi accertamenti, Luisito Dimaano, l’uomo filippino di 57 anni precipitato martedì sera da un alloggio del quarto piano del palazzo di viale Monza 114 dove lavorava come collaboratore domestico. L’ipotesi degli agenti della Squadra Mobile diretti da Marco Calì è che abbia perso l’equilibrio contestualmente al rientro a casa del proprietario, che non si è accorto di nulla. Le indagini sono ancora in corso: gli agenti esamineranno i filmati delle telecamere del palazzo per ricostruire l’esatta dinamica. Il cinquantasettenne, incensurato e con permesso di soggiorno, divideva con un connazionale una stanza in affitto e aveva due fratelli a Milano. Era agonizzante sul marciapiede quando è stato soccorso ma il fatto che fosse a terra non ha fatto subito pensare a un volo dall’alto perché attorno al corpo non c’era sangue e non si notavano ferite evidenti. Le fratture, gravissime, sono emerse al primo controllo medico. Inutile la corsa all’ospedale San Raffaele: l’uomo è morto durante il trasporto in ambulanza. Erano le 20.45 di martedì quando il 112 è stato allertato dal dipendente di una pizzeria vicina, che ha sentito il tonfo. Una residente ha poi riferito di aver visto un’ombra passare per pochi secondi davanti alla sua finestra: mettendo insieme le informazioni ha preso corpo l’ipotesi della caduta dall’alto. Secondo quando emerso, il datore di lavoro, che lavora per un tour operator, non era in casa quando l’uomo è precipitato ma sarebbe rientrato quasi in contemporanea alla caduta. Dimaano potrebbe essere stato distratto dal rumore e aver perso l’equilibrio mentre si trovava in piedi su una piccola scala per pulire i vetri della portafinestra, oltre la quale non c’è un balcone ma una ringhiera.
Vedendo la finestra aperta e la scaletta, il proprietario ha pensato a una dimenticanza del cinquantasettenne, che lavorava per lui da circa 7 anni, quindi ha rimesso in ordine pensando che l’uomo fosse già andato via. In serata si è visto piombare in casa i vigili del fuoco, intervenuti in un primo momento per la segnalazione di un "incendio", in realtà solo una mini colonna di fumo sprigionata dalla canna fumaria del locale vicino che il vento aveva spinto in strada, e che poi hanno contribuito a risolvere il mistero del precipitato. La polizia ha controllato anche i messaggi sui cellulari, non riscontrando nulla di sospetto, e interpellato il coinquilino di Dimaano, il quale ha riferito che l’uomo era uscito al mattino e non era più rientrato.