"Il bilancio di questa prima giornata? Positivo, siamo tornati ad una dinamica, profonda, di ascolto. Per dare voce a tutti. C’è un grande desiderio dal basso di partecipare ai processi decisionali, di cambiamento. Ma è presto per tirare le conclusioni. Abbiamo messo insieme un mondo trasversale, i piccoli produttori e il terzo settore culturale che a Milano ha protagonisti del calibro di Bookcity, il festival jazz e spazi ibridi che toccano tutta la città; dall’altra parte grandi istituzioni, dalla Triennale al museo della Scienza e tecnologia".
A dirlo è Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del Comune di Milano, tra un talk e l’altro, nella prima giornata del Forum sulla Cultura che si svolge al Mudec sino a domani. Anche nella lingua dei Segni (LIS). "Ci tengo a dire che non è un racconto di quello che organizzano i produttori di cultura, un parlarsi addosso, ma occasione per sollevare lo sguardo al futuro. La parola d’ordine è stata la dimensione sociale della cultura. E l’attuazione pratica di alcuni progetti interessanti".
Qualche anticipazione?
"Il tavolo sulla nuova editoria ha chiesto che all’interno di Bookcity possano nascere sezioni specifiche, anche sull’arte contemporanea. Mi è piaciuta anche molto la proposta di recuperare alcune edicole e farle diventare spazi di cultura e socialità.
In particolare sull’arte pubblica, c’è la proposta di reperire maggiori fondi per abbellire spazi di periferia. Il tavolo sulle nuove forme di mecenatismo e sponsorizzazioni, oltre a chiedere una burocrazia più snella, ha gettato luce su una nuova realtà. Milano è una città generosa che è tornata ad un mecenatismo importante. Sulle sponsorizzazioni, ad esempio, non siamo più fermi ad una logica di “azienda che mette logo e in cambio dà soldi“ ma siamo alla co-progettazione dei format culturali".
Milano sta cambiando pelle...
"Come ha precisato anche il sindaco Sala abbiamo in cantiere uno dei piani infrastrutturali culturali fra i più grandi e corposi nella storia culturale del nostro Paese: 300 milioni di euro. Ne cambieranno il volto. Dalla Beic al raddoppio del Museo del Novecento, al Museo della Resistenza e alla Goccia a Bovisa, curata da Renzo Piano".
Ma i fondi per tutto il resto ci sono?
"Il Comune ha destinato a bilancio 43 milioni di spesa corrente alla cultura e punta sul Pnrr con 130 milioni".
Torniamo al Forum della Cultura che prosegue oggi, su quali temi?
"Ci concentremo su spettacoli dal vivo e festival, ragionando con tutti gli organizzatori, dal Pacta alla Santeria. Poi sarà il turno di musei, comunità e territorio; ossia come uscire dal perimetro museale e diventare incisivi nel tessuto urbano. Avremo gli interventi di ricercatori e ricercatrici delle Università insieme agli esperti del rapporto territorio e periferie urbane".
C’è un tema che spesso resta sullo sfondo, l’accessibilità all’offerta culturale. La città offre molto ma spesso i giovani non possono permettersi i biglietti di mostre e musei...
"Premesso che si può fare sempre di più e meglio, abbiamo una card di 15 euro per i musei, abbiamo anche adottato la domenica gratis del ministero e i prezzi dei musei sono fra i più bassi d’Italia. E, infine, stiamo facendo una profonda riflessione sugli spazi da poter destinare anche a giovani artisti e operatori della città".
Prevedete un dossier finale?
"Una sorta di Atlante culturale della città. E il Forum diventerà un appuntamento fisso".