ETTORE SALADINI
Cronaca

Evoluzione Santa Giulia: “Alcune promesse tradite ma ora qui si vive bene”

Milano, viaggio nel quartiere della periferia sud realizzato “dal nulla“ vent’anni fa: “Il progetto iniziale era grandioso e si sono susseguiti ritardi e imprevisti. Adesso però è una zona tranquilla e ben servita, sembra quasi un paese”

I tavoli da ping pong alle spalle di via Cassinari

I tavoli da ping pong alle spalle di via Cassinari

Milano – Uscendo dalla stazione di Milano-Rogoredo, ci si trova catapultati in un quartiere che sembra appena uscito da un rendering del Comune. Un agglomerato di palazzi nuovi, bianchi e grigi per la maggior parte, che si mischiano con le sedi di aziende come Sky e Saipem. Tutto molto pulito, ordinato e intervallato da spazi verdi. È Santa Giulia, il quartiere residenziale nato ormai quasi vent’anni fa dalle ceneri di alcuni insediamenti industriali, al centro di innumerevoli ritardi nei lavori di quello che si proponeva come un progetto grandioso e che oggi, nonostante la soddisfazione di molti residenti, è lontano dalle promesse iniziali.

“Non ci sono problemi particolari nel quartiere. È vero che Santa Giulia dev’essere completata, ma non è più vissuto come un problema. Tutta l’area sud è già stata realizzata e convivono molte famiglie, anche giovani, e attività commerciali”, racconta Cesare Carlizzi, presidente del Comitato di quartiere. “Noi come associazione abbiamo lavorato tanto sui problemi: all’inizio c’erano le questioni delle opere non completate, poi nel 2011 il problema delle bonifiche. C’era tanta partecipazione alle assemblee su questi temi, ma oggi si vive una vita tranquilla. Tutto quello che arriverà sarà un miglioramento. Ma oggi non abbiamo dei veri e propri problemi”. In effetti, passeggiando per le vie e per i parchi di Santa Giulia si ha l’impressione di essere in un bel quartiere, nuovo e pieno di famiglie. Soprattutto in via Cassinari, l’arteria commerciale e sociale del quartiere. Qui si susseguono bar, piccoli negozi, persone a spasso con i cani e gruppi di ragazzi impegnati in aperitivi o, per i più piccoli, in qualche corsa in bicicletta.

“Senza dubbio, alcune delle aspettative sono state disattese. Io sono qui proprio dall’inizio sia come residente che come commerciante e il progetto iniziale era grandioso”, dice Alessio Pressamariti, titolare di un pub in via Cassinari. “Ora, la situazione si è sviluppata in maniera diversa ma posso dire che si vive e si lavora molto bene. La clientela è principalmente di quartiere, ma ci sono anche persone che vengono da paesi limitrofi”. Un’opinione condivisa anche da Sabina Rosati, titolare di un negozio in via Cassinari e residente dal 2005: “Sono qui dall’inizio dei lavori, neanche c’erano i cartelli delle strade quando ho comprato casa, e mi sono sempre trovata bene. Tanti parlano di un quartiere dormitorio, ma non è assolutamente così. Santa Giulia ha le caratteristiche di un paesone, ma a Milano. Abbiamo una scuola materna e un nido, tutti si conoscono ed è più facile anche far uscire i bambini sapendo che sono sempre controllati. Poi, ci sono tutti i vantaggi della metropolitana e della stazione con l’alta velocità. È un paesino con tutti i servizi della città”.

Nonostante la soddisfazione generale, c’è anche chi ancora pensa ad alcuni progetti che erano stati promessi. Pino Orlandi, residente dal 2005, racconta come, al tempo dell’acquisto del suo appartamento, era stata promessa un’area verde, con il nome “Parco Robinson“, di fronte al palazzo: “Ci sarebbe dovuto volere un anno e mezzo, ma sono venticinque anni che ormai aspettiamo il parco. Di fatto, ora è diventato un parcheggio per circa 300 macchine. Non è che non sia soddisfatto del quartiere, anzi è molto vivibile e pulito. Però, resta il fatto che molte delle promesse non sono state mantenute”. A tenere viva la speranza per il futuro ci sono le Olimpiadi invernali del 2026. Uno dei palazzetti che ospiterà le gare sorgerà proprio a Santa Giulia e potrebbe portare nuova linfa vitale al quartiere. Come racconta Alessandro Sampietro del Comitato: “Con il palazzetto ormai in costruzione, seguiranno altri progetti, tra cui l’Esselunga, che aveva acquistato l’area vent’anni fa, e tutta l’area residenziale dovrebbe finalmente sbloccarsi. Oltre ai benefici per i lavori, ci sarà un vantaggio per tutti, sia i residenti che i commercianti, durante e dopo le Olimpiadi”.