Sarà la nuova “porta“ a sud-est di Milano, un’area da oltre un milione di metri quadrati che prima di tutto sarà olimpica grazie alla nuova Arena da 16 mila posti che dovrà essere completata entro i Giochi invernali del 2026 e che poi, entro il 2033, si trasformerà in un nuovo quartiere con 3.500 appartamenti, un centro commerciale, un supermercato Esselunga, e, ancora, cinema, hotel, ristoranti, bar, scuole. Siamo nella parte più a nord di Santa Giulia, sullo sfondo si vede la tangenziale. Camion e gru sono già in azione nel cantiere per il nuovo PalaItalia firmato Eventim. E ieri mattina Lendlease ha presentato il nuovo masterplan dello sviluppo dell’intero quartiere, che nella parte a sud, limitrofa alla stazione di Rogoredo e alla sede di Sky, è già quasi completata, a parte la nuova sede del Conservatorio “Giuseppe Verdi“, che si chiamerà il Bosco della Musica, accoglierà 1.500 studenti e avrà 200 posti letto: la partenza dei lavori è prevista entro la fine dell’anno.
I vertici di Lendlease – dal director of operations & strategic Finance Maurizio Casubolo all’executive project director Fabrizio Zichichi – svelano come diventerà la parte nord, a partire dalle 3.500 case vista laghetto artificiale progettate dallo studio Mca, che sta per Mario Cucinella Architects. Una parte degli alloggi sarà venduta nel mercato libero, un’altra parte sarà data in affitto. Un investimento complessivo da 2,7 miliardi di euro, che, come anticipato sopra, non prevede solo nuovi palazzi per appartamenti. Intorno all’Arena Santa Giulia, che dopo le partite di hockey su ghiaccio maschile alle Olimpiadi ospiterà altri sport e concerti (almeno 200 eventi all’anno), ci saranno anche strutture ricettive, commerciali, educative e spazi per il terziaro, per la ristorazione e per l’intrattenimento. E tanto verde. Nel nuovo quartiere è previsto il terzo parco milanese per dimensioni: 270 mila mq.
L’architetto Cucinella, dal palco della struttura La Centrale, racconta il progetto “The New Heartbeat of Milan“, cioè "un nuovo cuore pulsante della città", strutturato sull’esempio degli insediamenti dell’Antica Roma: il cardo e il decumano, a formare una croce. "Il masterplan di Milano Santa Giulia prende ispirazione dalle piante, dalle foglie e dalle loro venature – spiega l’archistar –. Elementi che sono in scambio continuo con l’ambiente circostante e che si adattano al clima. Il disegno urbano si ispira a un ecosistema nel quale i percorsi organici agiscono come vene che nutrono l’intero sistema e i volumi costruiti si fondono con gli elementi naturali". Cucinella aggiunge che "i palazzi sono sistemati a pettine calcolando i venti che arrivano da sud-est" e che "il quartiere conterà su alberi e spazi ombreggiati per abbassare la temperatura in estate di sette-otto gradi".
La parte progettuale più in ritardo per lo sviluppo del quartiere, per ora, sembra quella relativa ai trasporti. La nuova metrotranvia che entrerà nel quartiere e lo collegherà alla fermata Repetti della M4 è ancora di là da venire. Non sarà certamente realizzata entro il febbraio 2026, il mese delle Olimpiadi. Ma Lendlease e Comune assicurano che sarà completata pochi mesi dopo. Già, i tempi per realizzare il nuovo quartiere a nord di Santa Giulia. Zichichi spiega che "le bonifiche dei terreni, a cura di Risanamento, sono in corso.
I primi lavori sono previsti tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Il cantiere procederà per fasi. Per completare il nuovo quartiere ci vorranno sette-otto anni". Santa Giulia, dunque, cambierà completamente volto entro il 2033. Un percorso iniziato nel 2017, quando Lendlease ha acquistato e realizzato lo Spark District, nella zona più a sud: un business district da 150 mila mq. Un investimento da 500 milioni di euro. Il Comune plaude all’investimento di Lendlease. Presenti il sindaco Giuseppe Sala e all’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi. Il primo cittadino sottolinea che "il prossimo ventennio sarà caratterizzato dallo sviluppo della parte più a sud della città, che ha il verde, i canali, l’agricoltura. Il magico sud. Milano vuol essere la dimostrazione che la teorica città multicentrica sta diventando realtà".