MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Stadera, i milanesi adottano lo spazio verde: "La bellezza per battere il degrado"

I cittadini della “Baia del Re”, antico nome del quartiere Stadera, adottano la porzione verde tra le vie Montegani e Palmieri

Uno degli ultimi incontri organizzati all’aperto

Milano, 26 agosto 2017 - I cittadini  della “Baia del Re”, antico nome del quartiere Stadera, adottano la porzione verde tra le vie Montegani e Palmieri. L’annuncio è sulla Social street (pagina Facebook) “Residenti Baia del Re”: «Grazie al Settore Parchi e Giardini del Comune di Milano, con il benestare del Municipio 5, ma soprattutto grazie al lavoro, all’entusiasmo, all’amore per il verde di Mario Donadio e Marco Servienti (tra i cittadini promotori, ndr), abbiamo stipulato un contratto “Cura e adotta il verde pubblico” per rendere più bello e condiviso il giardino», scrive Daniela Shama, in prima linea per dare nuova linfa alla zona. «Il nostro progetto – aggiunge Mario Donadio, dell’associazione Compagnia dell’Anello, gemellata con la Baia – è stato approvato. Siamo molto felici». Una parte dello spazio sarà un giardino mentre un’altra porzione diventerà un orto di cui si prenderanno cura gli alunni della vicina scuola elementare, gli anziani, i residenti che vorranno unirsi.

Una buona notizia, data dai residenti che ce la stanno mettendo tutta per mostrare il lato bello di un quartiere finito ultimamente alla ribalta per fatti di sangue e violenze: un 90enne sequestrato e picchiato dalla vicina di casa con problemi psichici, in via Stadera, licenza sospesa al bar di via Neera 22, ritrovo di pusher, segnalato per liti e risse. Ancora: una manciata di giorni fa, un falso allarme bomba proprio tra le vie Montegani e Palmieri. Qualche giorno prima, in via Chiesa Rossa, poco più in là, aggressione a colpi di pietra in testa (che ha portato alla morte di un uomo di 62anni dopo sei giorni di agonia).

L'obiettivo è rendere lo spicchio Montegani/Palmieri, «che ha un grande potenziale», con aiuole, area ludica, gradoni semicircolari che formano un anfiteatro («ideale per organizzare eventi a cielo aperto») un punto di riferimento per la vita del quartiere, un salotto per pranzi condivisi, per festeggiare sotto le stelle. Per non lasciare spazio al degrado e alle cattive frequentazioni. Fermo restando che «il nostro intento è accogliere, non respingere. Favorire l’integrazione e la socialità», spiega Donadio. «Noi vogliamo usare la Social street – sottolinea Daniela Shama – per favorire gli incontri reali, anche per far sentire a casa i “nuovi cittadini” che si sono trasferiti alla Baia da altri quartieri». Nei mesi scorsi, questo angolo di città è già stato teatro di eventi: giornate di pulizia, aperitivi, concerti improvvisati al chiaro di luna. Il 1° settembre ci sarà il prossimo: “La Baia torna a vivere”. Appuntamento alle 19. I cittadini si ritroveranno in vista della nuova stagione, pieni di idee. E ancora più felici perché grazie all’adozione sentono sempre più «loro» questo spazio.