MARIANNA VAZZANA
Cronaca

"Noi, assediati dalle carovane". E i residenti di Quarto Cagnino ora chiedono aiuto

Nomadi accampati e zero regole in strada

Nomadi a Quarto Cagnino

Milano, 22 maggio 2019 - Sono scesi in strada e hanno occupato simbolicamente i parcheggi racchiusi tra le strisce blu. «Iniziamo così. Se sarà necessario, posteggeremo le nostre auto per tenere occupati i posti». A parlare sono i residenti dei caseggiati popolari di via Rossellini 2 e 4, nella zona di Quarto Cagnino: 300 famiglie, che puntano il dito contro «le carovane di nomadi che assediano la zona. Siamo esasperati».

Tra i punti più bersagliati, proprio i parcheggi di via Rossellini, di fronte alle case popolari, spesso liberi sia perché i residenti hanno l’abitudine di sostare all’interno dei caseggiati, sia perché nell’area ci sono restrizioni (divieto dalle 9 alle 20 e dalle 9 a mezzanotte in occasione di manifestazioni allo stadio San Siro, fatta eccezione per chi ha il contrassegno). «Ma per i nomadi non vale alcuna regola, men che meno il divieto di campeggio», accusano i residenti. Da qui, la protesta.

«Ogni giorno è un tira e molla: si spostano, si parcheggiano altrove, per esempio vicino all’Ospedale San Carlo, e poi ritornano. Ne abbiamo contati anche 7. Arrivano attorno alla mezzanotte e, prima, c’è sempre un’auto scura che si avvicina in avanscoperta. Il problema – evidenzia Mauro Fontana – è che quando ci sono queste carovane non abbiamo pace: la strada e il marciapiede si riempiono d’immondizia, viene presa d’assalto la campana gialla per la raccolta degli indumenti usati e in più abbiamo visto comparire degli strani segni, tracciati con un pennarello sul cancello. Ci sentiamo sorvegliati». Lorenzo Palazzo racconta di aver cercato il dialogo: «Ho chiesto loro la cortesia di raccogliere un cumulo di rifiuti. E mi è stato risposto ‘lei chi è?’. Non c’è rispetto». Alcune donne raccontano di aver paura, «non ci vuole nulla a scavalcare la recinzione del condominio. E molte di noi vivono sole». Il presidente della commissione Casa Franco Vassallo (Milano Popolare) ieri ha incontrato i cittadini in via Rossellini: «Capisco la rabbia, chiederò al Comune più controlli. Bisognerebbe riaprire la struttura di via Fratelli Zoja che un tempo era una base per i militari di “Strade sicure”. Deve tornare a essere un presidio».