Milano – Viaggio nel campo rom verticale di Quarto Oggiaro con ‘Progetto di vita’. Nelle case di chi soffre in silenzio e quando chiede aiuto resta inascoltato. ‘Progetto di vita’ è una realtà di Baranzate che opera nel campo sociale con diverse missioni portate avanti da un esercito di volontari. Dalle missioni sulle strade della prostituzione, per assistere e portare conforto alle schiave del sesso, ai campi rom e profughi in Romania, dall’Ucraina in guerra al Rwanda.
Ma una delle missioni più impegnative e difficili è il Progetto Quarto Oggiaro. Dopo la richiesta di aiuto da parte del comitato di quartiere, i volontari guidati dal reverendo Andrea Gattuso hanno creato un filo diretto con una trentina di nuclei familiari che vivono in condizioni difficili se non disperate. E proprio su questo quartiere della periferia milanese, a pochi passi da Baranzate, si sono focalizzate le attività. I volontari hanno aiutato con generi di prima necessità e con la riparazione di alcune vetrate rotte la famiglia di Ahmed Samir, nove persone stipate in un monolocale con cucinotto e bagno in una casa popolare in via Sabatino Lopez. Regolari in Italia e con assegnazione altrettanto regolare dell’appartamento, vivono in un “accampamento“ che ricorda davvero certe baracche dei campi nomadi.
“Siamo disperati, abbiamo i bambini che vivono fra umidità e sporco, perché siamo costretti a dormire tutti nell’unica stanza – racconta Ahmed –. Quando piove esce l’acqua dal gabinetto e dalla vasca e allaga tutta la casa. Abbiamo chiesto una casa con almeno due stanze e senza umidità ma non abbiamo mai ricevuto risposta". Ahmed vive con la mamma, i fratelli, fra cui uno disabile, la sorella e i figli della sorella. Tutti costretti a dormire in promiscuità. "Quando ci hanno chiesto di dare una mano alle famiglie del quartiere non ci siamo tirati indietro e siamo corsi sul posto. Ogni settimana almeno un paio di volte veniamo qui. Ma la situazione in molti casi è davvero drammatica, di totale abbandono", racconta Andrea Gattuso.