REDAZIONE MILANO

Quell’arte sottile per dire "chiusi per ferie"

Non solo modelli fac simile. I cartelli per le vacanze, diversi per forma, contenuto e registro, rivelano l’estro creativo dei commercianti

di

Annamaria Lazzari

Olofrastici o prolissi. Vergati a mano o stampati da pc. Con sole parole o corredati da immagini. Dal piglio istituzionale o dall’approccio informale. Scopiazzati da Internet o frutto della creatività personale. Dieci, cento modi per scrivere un cartello di chiusura per ferie. Sono ancora tanti quelli visibili, anche questa settimana, sulle saracinesche di pubblici esercizi e negozi. Il messaggio di fondo è il medesimo - l’attività rimarrà chiusa per un tot di settimane - ma alcuni lo trasformano in un esercizio di stile. Non lo fanno i più avari di informazioni che scrivono solo "chiuso" con la penna biro su un foglio bianco. Altri, per fortuna, danno sfogo al proprio estro. C’è chi coglie nel segno, mescolando pubblico e privato. Un fiocco rosa ha fatto scattare le ferie un giorno prima da "Turci Calzature" in piazzale Stazione Genova. Il titolare ha voluto condividere il lieto evento con la clientela: "Con un po’ di anticipo e tanta gioia è nata la nostra Anita. Sabato 7 agosto saremo chiusi per dedicarle tutte le nostre attenzioni" si legge sul cartello attaccato alla claire, assieme agli auguri di buone vacanze. Più standard il messaggio del vicino "Cigar&Cigar" di via Vigevano che per la chiusura fino al 29 agosto adopera il modello della Federazione Italiana Tabaccai (scaricabile dal sito).

Registri opposti in corso San Gottardo. Il negozio di tendaggi "Torresani", angolo via Tantardini, opta per lo stile formale su carta intestata ("si avvisa la gentile clientela che il negozio è chiuso per ferie" fino al 30 agosto). Lo staff del "Rab" chiuso fino al 31 si è preso la briga di redigere a mano un cartellone con tanto di animali marini. L’approccio è friendly: "Ce ne andiamo in vacanza a mangiare la paranza!" e ancora "vi abbracciamo forte". Come si confà a un locale informale, direbbe un guru della comunicazione. È criptica la comunicazione del tatuatore Gian Maurizio Fercioni, il titolare dello "Studio Queequeg" di via Mercato, aperto in zona Brera dal 1974 (e sede anche di un piccolo ma incantevole museo antropologico). Sulla porta è scritto "Che sabato meraviglioso. Ci rivediamo lunedì", su un altro cartello "siamo aperti solo su appuntamento", sui social si sostiene che lo studio riaprirà a settembre. Mistero. "Fabriano Boutique", il monomarca del brand di carta di via Ponte Vetero, in una tazebao da 14 righe informa che sarà "off" dal 24 luglio ai primi di settembre, annunciando alla clientela che ha in serbo "nuove avventure da vivere".

Genere hot. Quello di una edicola in Porta Venezia che torna operativa oggi: "Si riapre il 26 agosto. Buone vacanze! Per acquisti dvd hard rivolgersi all’edicola di corso Buenos Aires 9". Per settimane il messaggio redatto col pennarello rosso ha catalizzato l’attenzione dei passanti (strappando più di un sorriso). "Siamo della stessa proprietà, tra noi non c’è concorrenza. Il mercato di dvd pornografici? Non è più florido come un tempo ma ha la sua fetta di appassionati âgé" assicura il gestore di corso Buenos Aires.