SIMONA BALLATORE
Cronaca

Quindicesimo blitz: opera del Caravaggio

Assemblea plenaria, collettivi, servizio d’ordine con 50 studenti e notti a numero chiuso: staffetta di occupazioni fino all’artistico (e oltre)

di Simona Ballatore

La quindicesima occupazione scatta alle 8 e un quarto al liceo artistico Caravaggio: gli studenti sono entrati al suono della campanella, ma invece di dirigersi verso le loro aule sono corsi in cortile. "Assemblea plenaria", come da protocollo. Votazione finale sulle forme di protesta: occupazione, autogestione o lezione? Ha vinto la prima. "La stragrande maggioranza era favorevole da tempo: i numeri li avevamo già", spiega Sara, studentessa del Caravaggio. Assemblea permanente in via Luigi Prinetti, mentre la preside chiudeva le ali della scuola. "Non avevamo gli spazi per svolgere i nostri collettivi tematici, dopo cinque ore di trattative ci è stata concessa almeno un’ala, domani (oggi per chi legge, ndr) i lavori entreranno nel vivo", spiega la studentessa. Discuteranno di Afghanistan, Ucraina, energia nucleare. E porteranno avanti le loro rivendicazioni. Obiettivo restare a scuola fino a sabato pomeriggio, h24. Dormiranno lì. Hanno anche un servizio d’ordine - composto da cinquanta studenti - che regola gli ingressi: la notte, come da protocollo, sarà a numero chiuso "per ragioni di sicurezza".

"Abbiamo un protocollo rigidissimo", assicurano gli studenti, compatti. Che non nascondono una regia, in queste occupazioni a catena. Quindici, più di quelle anti-Dad dello scorso anno (erano state 12 in 10 giorni), e proseguiranno nei prossimi giorni: altre scuole sono pronte a cogliere il testimone. "Andremo avanti per mesi": la promessa.

Al Caravaggio non si occupava da dieci anni almeno: leggenda vuole che l’ultima sia stata nel 2011. "Da studentessa mi sarei vergognata se non avessi fatto nulla per la morte di Lorenzo Parelli – sottolinea Sara –, aveva diciott’anni come me. Ed è morto in fabbrica. Per me gli anni di studio devono essere interamente dedicati a quello, va bene testare con mano quello che si vorrà fare dopo nei tecnici e nei professionali, ma ogni forma di sfruttamento va evitata". Sul tema dell’ex alternanza scuola-lavoro - oggi Pcto - si è acceso un dibattito in assemblea: c’è chi è favorevole all’abolizione, chi invece ritiene possa essere utile. "Ma siamo d’accordo su un punto: così non funziona, va riformata", sentenziano dall’assemblea permanente del Caravaggio prima di passare al punto successivo: disagio psicologico. "E anche da noi ci sono stati almeno due episodi gravi – spiegano gli studenti –, oltre al fatto che siamo entrati in prima innamorati della scuola e adesso facciamo fatica a tornarci ogni mattina. Per questo abbiamo cercato di ristabilire la collettività che è andata persa in questi anni". E di conquistare anche dei luoghi come il cortile, off-limits durante l’intervallo: "Prima avevamo due intervalli, uno da un quarto d’ora e uno da 20 minuti per sei ore di lezione – fanno i conti i liceali –, adesso solo due da 10 minuti e senza uscire dall’aula, non bastano a socializzare". Dito puntato anche sull’edilizia scolastica "carente", a partire dal porticato pericolante, circondato da nastri rossi. E mentre prosegue anche l’occupazione all’istituto Pareto, il Caravaggio prepara il suo manifesto: "Aggiungiamo così la nostra voce alle migliaia che già si sono fatte sentire", scrivono i ragazzi. "Le mobilitazioni studentesche di questi mesi hanno iniziato a bloccare le strade delle loro città a seguito della morte di Lorenzo e Giuseppe, studenti che avevano rispettivamente 18 e 16 anni, uccisi da un sistema che legittima lo sfruttamento degli studenti riducendoci a forza-lavoro gratuita, uccisi di fatto da uno Stato indifferente davanti alla vita dei lavoratori; uno Stato che, soltanto nel 2021, ha causato 1.221 morti sul lavoro".

"I problemi riguardanti il mondo del lavoro si riflettono sulla scuola colpendo quindi non solo noi studenti, ma anche i nostri docenti, che percepiscono uno stipendio irrisorio nonostante l’enorme importanza e difficoltà del lavoro che svolgono; vittime anche loro di un sistema scolastico ormai logorato dai numerosi tagli dei fondi destinati all’istruzione voluti da politici incompetenti", proseguono, senza dimenticare l’emergenza in corso. "A tutti questi problemi si aggiunge la drammaticità della situazione che stanno vivendo i cittadini ucraini, ai quali ci mostriamo solidali – chiudono dal Caravaggio –. Con questo gesto politico miriamo a ricostruire una collettività, riprendendoci il nostro spazio, le nostre aule e i nostri corridoi"..