I relatori sono tutti d’accordo: sulla lotta alla mafia si sta facendo molto, ma si può fare ancora, e tanto di più. L’iniziativa, venerdì sera, organizzata dall’eurodeputata Maria Angela Danzì, è stata un racconto delle mafie al nord e un dibattito con il pubblico. Rino Pruiti, sindaco di Buccinasco, ha ripercorso lo "scontro" avuto con la famiglia di ‘ndrangheta Papalia per la gestione dell’ormai noto cortile in comune dietro alla villetta di via Nearco, per metà confiscata e per metà abitata dai coniugi Papalia. Cortile di cui la famiglia ha chiesto l’uso, quando il boss è uscito dal carcere.
Pruiti ha spiegato la scelta di proseguire con la battaglia per impedire alla famiglia Papalia di accedere al cortile, pur perdendola davanti ai giudici. "Non si è fermata lì la nostra lotta - ha aggiunto -, continuiamo a combattere contro chi, come i Papalia, dice che la mafia non esiste e proseguiamo con il nostro lavoro di segnalazioni su tutto ciò che capita sul territorio".
Stesso atteggiamento del sindaco di Trezzano Fabio Bottero, coordinatore regionale di Avviso Pubblico: "C’è bisogno di formazione e risorse per essere preparati, bisogna avere negli uffici organico consapevole del territorio e di tutte le procedure che si possono mettere in atto per contrastare la mafia che cerca di infilarsi in appalti e in operazioni commerciali. È questa la mafia di adesso".
David Gentili, membro del Comitato antimafia del Comune di Milano, ha evidenziato l’importanza proprio dei comitati che sviluppano progetti e proposto "di avere un assessore in ogni Comune che si occupa del tema antimafia, determinante nello studio del contrasto alla criminalità organizzata". "Bisogna studiare strategie di prevenzione, investire sugli organici di amministrazioni e prefetture", ha aggiunto la professoressa all’Università Bocconi Eleonora Montani.
Lorenzo Sanua, referente di Libera Sud Ovest e figlio di Pietro, ambulante ucciso dalla ‘ndrangheta, ha messo in luce il tema della consapevolezza: "La Lombardia è la terza regione per beni confiscati e la seconda per imprese confiscate. Come dice don Ciotti, non è una criminalità organizzata, ma normalizzata: ha capacità di rigenerarsi".
Infine, la presidente della Commissione antimafia regionale, Paola Pollini, ha fatto il punto sui lavori della Commissione: "Attività di formazione, informazione, conoscenza, monitoraggio, dialogo e collaborazioni". Ha concluso l’europarlamentale Danzì: "Le mafie hanno scelto il nord e inquinato i mercati finanziari, l’economia, l’ambiente e le relazioni pubbliche. Bisogna organizzare modelli di contrasto per combattere una criminalità capace di mutarsi".