Milano – Una ragazza che barcolla sul marciapiedi: è mezza nuda, a piedi scalzi. Ai primi vigili che si avvicinano per soccorrerla, dice di essere americana e aggiunge in maniera confusa di essere stata violentata. Scatta subito l’allarme: la giovane, che era senza documenti ma che viene poi identificata come una 27enne designer, al momento dei soccorsi, viene trasportata alla clinica Mangiagalli, dove viene attivato il protocollo per le vittime di abusi sessuali.
Cosa le sia successo non si sa ancora di preciso, anche perché la ragazza era in stato confusionale, probabilmente generato o peggiorato dall’assunzione di alcol, e riusciva a malapena a parlare. In attesa dell’esito degli esami specialistici e di un racconto più chiaro da parte della presunta vittima, la cautela è ancora massima da parte degli investigatori, che probabilmente solo stamattina riusciranno a parlare con lei per sapere cosa sia accaduto e se davvero sia stata preda di uno stupratore.
Siamo a Milano, in via Cilea, estrema periferia nordovest, a due passi dalla sede della Motorizzazione e da una scuola calcio. Qualche minuto prima delle 18, due agenti della polizia locale in pattuglia da quelle parti notano la giovane e si fermano subito: non ha le scarpe, fa fatica a parlare. I ghisa le chiedono con estrema delicatezza cosa sia successo: lei dice di essere nata negli Stati Uniti, anche se non ha documenti che possano confermarne nome e nazionalità, e aggiunge che qualcuno l’avrebbe violentata.
I vigili chiamano altre due pattuglie in ausilio; poco dopo, arriva anche una Volante della polizia. La ragazza viene presa in carico dai sanitari di Areu, che la accompagnano subito alla Mangiagalli: è evidentemente stordita, non si sa ancora se abbia assunto alcol o droga. Il caso è stato affidato agli specialisti del Nucleo tutela donne e minori della polizia locale, che ora cercheranno di ricostruire la storia e soprattutto di accertare se la ragazza sia stata vittima di un raid sessuale.
Nei pressi del luogo in cui è stata ritrovata, c’è il Parco di Trenno: un primo sopralluogo dei vigili avrebbe portato al ritrovamento di alcune cose che potrebbero appartenere alla giovane e che potrebbero far pensare che l’assalto sia avvenuto proprio lì; d’altro canto, il fatto che lei non abbia dato alcuna informazione precisa tiene aperta pure l’ipotesi che quegli oggetti trovati nell’area verde non c’entrino nulla con questa storia.
Stando a quanto risulta, la ragazza si è poi allontanata dalla clinica Mangiagalli nel corso della notte. I vigili la stanno cercando per parlare con lei e raccogliere la sua denuncia, così da avere più dettagli possibile sul presunto stupratore da individuare.
Meno di una settimana fa, nella notte tra sabato e domenica, un’altra ragazza, americana di 19 anni, era stata soccorsa all’uscita da una discoteca di corso Como per una perdita di sangue dalle parti intime: al momento, non è riuscita a ricordare cosa le sia accaduto.