
L'utilizzo continui di telefonini e dei social configurerebbe una vera e propria dipendenza
Milano, 1 marzo 2025 – Usare precocemente i social network incide negativamente sulle competenze relative alla lingua italiana e alla matematica degli adolescenti. Gli studenti che aprono un profilo social in prima media ottengono punteggi mediamente più bassi nelle prove standardizzate di italiano e matematica rispetto a chi aspetta i 14 anni. Lo rivela la ricerca Eyes Up (EarlY Exposure to Screens and Unequal Performance), condotta dall'Università di Milano-Bicocca con l'Università di Brescia, l'associazione Sloworking e il Centro Studi Socialis, con il finanziamento della Fondazione Cariplo. I risultati della ricerca sono stati diffusi in occasione di un convegno all'Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Utilizzi ossessivi
L'indagine ha coinvolto 6.609 studenti del secondo e terzo anno delle superiori lombarde (Milano, Monza e Brianza, Brescia, Cremona e Mantova) e ha combinato i dati raccolti con un questionario con quelli scolastici ufficiali dei test Invalsi. L'impatto negativo dei social, pur essendo trasversale, è più forte per gli studenti maschi. L'indagine ha messo in evidenza anche la pervasività dell'uso dello smartphone: oltre il 50% dei ragazzi lo utilizza spesso o sempre appena sveglio, il 22% lo consulta con la stessa frequenza anche durante la notte, interrompendo il riposo. Inoltre, il 51% ammette di usarlo durante i pasti in famiglia.
La preoccupazione di Ocse e Unesco
"I risultati della ricerca rappresentano un'ulteriore conferma della bontà e necessità della nostra decisione, coerente con le nuove linee guida per l'educazione civica e formalizzata in una circolare dello scorso luglio, di vietare l'uso dei telefonini in classe, anche per fini educativi, nelle scuole del primo ciclo", ha detto il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara commentando i risultati della ricerca. “Resta confermata la facoltà di utilizzare, per fini didattici e sotto la guida dei docenti, altri dispositivi digitali come tablet e pc – ha aggiunto – per i quali non è stata riscontrata un'influenza negativa significativa sull'apprendimento”. Al G7 Istruzione di Trieste anche l'Ocse aveva evidenziato il collegamento tra il calo della capacità di apprendimento e l'utilizzo precoce di cellulari e social. Una tesi condivisa dall'Unesco.