Una vicenda dai contorni tutti da chiarire quella che riguarda presunti episodi di bullismo nei confronti di un 16enne con disturbi psichici, avvenuti durante la permanenza del ragazzo in una comunità. I genitori del ragazzo vogliono vederci chiaro e capire perché le condizioni del figlio si siano aggravate al punto da sfociare in ripetute e violente aggressioni nei loro confronti e nei confronti dei compagni di scuola e dei genitori. Per questo chiedono alla Procura di Milano e a quella di Parma di accertare se operatori dei servizi sociali e una coordinatrice di una comunità per adolescenti difficili hanno o non hanno tutelato loro figlio.
Violenze che sono arrivate al punto da costringere la coppia a denunciare l'adolescente per fare in modo che avesse le cure adeguate. L'esposto, presentato dagli avvocati Giuseppe De Lalla e Chiara Morona e depositato anche all'ordine dei medici, risale a qualche giorno fa e chiama in causa tutti i professionisti che si sono occupati del 16enne, un ragazzone alto 180 centimetri e con un peso decisamente importante. Il giovane nel 2020 ha cominciato a dare segni di malessere che di giorno in giorno sono diventati sempre più allarmanti: incapacità di controllare la rabbia, gesti di autolesionismo, maltrattamenti nei confronti degli insegnanti e del personale a scuola, dei compagni di classe e atteggiamenti violenti al punto da pregiudicare l'incolumità di padre e madre. Poi, durante un periodo trascorso in una comunità l'estate scorsa il ragazzo è stato vittima di bullismo: i suoi compagni lo hanno derubato, insultato e filmato.